ROBERTO CANALI
Cronaca

Rebus tassa sulla salute: "La Lombardia non decide"

La Regione Piemonte ha garantito che non applicherà il balzello. Il Pd fa i conti: a Como e non solo previsto un gettito da cento milioni.

La tassa è entrata formalmente in vigore con la Finanziaria 2024

La tassa è entrata formalmente in vigore con la Finanziaria 2024

La tassa della salute a carico dei “vecchi“ frontalieri continua a rimanere un rebus in Regione Lombardia. Entrata formalmente in vigore con la Finanziaria 2024 finora non è però mai stati applicata: per i forti dubbi sulla sua legittimità, ad esempio dalla Svizzera che si rifiuta in base agli accordi firmati con l’Italia di fornire l’elenco dei lavoratori a cui verrebbe applicata, e perché le regioni che sono le beneficiarie del nuovo balzello finora non sono state in grado di elaborare un regolamento. Anzi il fronte sembra sfilacciarsi e il Piemonte, come il Trentino e la Val d’Aosta, non sembrano avere alcuna intenzione di applicarla. "L’eventuale entrata in vigore per la nostra Regione varrebbe circa 10 milioni di euro, ma Regione Piemonte spende 12 miliardi in sanità - ha spiegato nei giorni scorsi il sottosegretario della Regione Piemonte, Alberto Preioni, nel corso di un incontro a Domodossola con i lavoratori frontalieri del sindacato Unia - Dunque non sarebbero quei 10 milioni a cambiare la situazione. Se lo Stato non ci obbliga, perché la legge è statale e non regionale, il Piemonte non ha alcuna questione economica per applicare questa tassa". Storia diversa in Lombardia dove per la presenza di lavoratori frontalieri è dieci volte tanto e il gettito sfiora i 100 milioni di euro. "La giunta lombarda è in confusione e la maggioranza è spaccata - spiegano i consiglieri del Pd, Angelo Orsenigo e Samuele Astuti dopo la discussione in Commissione speciale sui Rapporti tra Lombardia e Confederazione Svizzera - Non si è presentato l’assessore al Welfare, come avevamo richiesto, ma il direttore generale che tuttavia non è stato in grado di rispondere alle numerose domande poste. Si è limitato a richiamare l’assenza dei decreti attuativi da parte del governo centrale, ma la giunta regionale, come già accaduto in altre regioni, avrebbe tutto il diritto e la responsabilità di esprimersi e intervenire nel merito". A maggior ragione dopo la mozione depositata dai consiglieri di Fratelli d’Italia Luigi Zocchi, Giacomo Zamperini, Romana dell’Erba e Anna Dotti per chiedere alla giunta di "attivarsi con urgenza per verificare la legittimità del contributo aggiuntivo al Servizio Sanitario Nazionale destinato ai cosiddetti vecchi frontalieri".