Ramadan sì, grazie all’intervento del Tribunale amministrativo

Potranno celebrare i riti del Ramandan, il mese sacro dell’Islam, ma solo grazie all’intervento del Tar i membri delle comunità islamiche di Cantù e di Erba, da tempo ai ferri corti con le due amministrazioni cittadine che avevano negato loro il permesso. Per Cantù ormai si tratta di una consuetudine, anzi il Comune è determinato a ottenere l’esproprio del capannone di proprietà dell’associazione Assalam in via Milano. "Il Tar Lombardia di Milano ha depositato l’ordinanza cautelare che conferma il precedente decreto presidenziale - spiega il legale dell’associazione Vincenzo Latorraca - Sotto il profilo del pregiudizio grave ed irreparabile, il Collegio ha affermato, ancora una volta, la prevalenza del libero esercizio dell’attività di culto. Si tratta di un diritto consacrato dalla nostra Carta Costituzionale e che, come tale, in una corretta comparazione degli interessi tra le parti, non può essere compresso in assenza di interessi prevalenti". Sarà quindi possibile per Assalam portare a termine lo svolgimento del Ramadan, nel rispetto delle norme, della sicurezza e dell’ordine pubblico. La discussione del merito del ricorso è prevista per maggio 2024.

Stesso esito per il ricorso presentato, in questo caso contro l’amministrazione di Erba, dall’associazione Assadaka. Un primo decreto favorevole era già stato ottenuto il 15 marzo scorso.

R.C.