
Magni a te sett propri un cifull", è stato questo il meno insolente dei coloriti rimproveri che il Carletto ha scagliato...
Magni
a te sett propri un cifull", è stato questo il meno insolente dei coloriti rimproveri che il Carletto ha scagliato sul povero Cesarin, suo socio durante una partita a scopa d’assi a un tavolo del circolo degli anziani, dove tanti pensionati amano ritrovarsi per giocare alle carte. El Cesarin aveva sbagliato a giocare per l’ennesima volta una carta e alla fine della fiera i rivali hanno vinto anche quest’ultima partita. Poi però al momento di abbandonare i tavoli e tornarsene a casa Carletto ha chiesto scusa al compagno, dandogli una pacca sulla spalla. Allora el Cesarin gli ha pagato da bere, l’ultimo calice di bianco spruzzato della giornata. Questo è il clima che aleggia sui tavoli di tutti i luoghi dove gli anziani si mettono per combattere accesissime partite alle carte. Urla, insulti, sgridate dirompenti sono la caratteristica di questi pomeriggi. Poi alla fine tornano tutti amici. Per la verità "te sett un cifull", è in fondo un insulto molto morbido. Nel dialetto milanese “el cifull“ è un fischio. “Cifulà“ significa infatti “fiaschiare“. Tutto questo nel parlare normale. Come insulto però “cifull“ è fine a se stesso. È un insulto in dialetto e basta. Dire a uno che “è un fischio“ significa proprio nulla. Quindi “cifull“ come offesa, ingiuria leggera, oltraggio, rimprovero è patrimonio solo del nostro bel dialetto. Da dove viene “cifull“? Gianfranco Scotti, esperto del dialetto, un ricercatore delle origini dei nomi, degli etimi, dice che “cifull“ è onomatopeico. Ovvero figura retorica che riproduce, attraverso i suoni linguistici di una determinata lingua, un rumore o un suono. Un altro insulto che assomiglia pressappoco al “cifull“ è “cifonn“. Carletto avrebbe infatti potuto ricorrere a: "Te sett propri un cifonn", che avrebbe detto la stessa cosa. “Cifonn“, come spiegano tutti i dizionari del dialetto milanese, è il comodino che una volta stava vicino al letto e conteneva il pitale. Però indica anche persona goffa, incapace, rozza. Viene dal francese “chiffonier“: cassettiera.
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