Quando il giudice Alberto Longobardi ha pronunciato la sentenza, alle parole "assolve perché il fatto non sussiste" in aula è scoppiato un applauso fragoroso verso l’imputato, Carmelo Ilardo, sindacalista in pensione (difeso dagli avvocati Trussardi e Olivati), a processo per diffamazione per aver postato sui social un volantino dell’Anpi contro l’intitolazione della sede trevigliese di Fratelli d’Italia a Pino Rauti. La figlia Isabella, attualmente sottosegretario alla Difesa, l’aveva denunciato. Il pm Guido Schininà aveva chiesto la condanna a una multa di 516 euro.
"È stata dura, ma dovevamo rivendicare un diritto di critica – ha detto Ilardo, abbracciato all’avvocato –. Ringrazio le persone che nelle sei udienze mi hanno sostenuto". La vicenda risale al 2019. "L’esaltazione di Pino Rauti – così il volantino – è l’esaltazione di un membro volontario della Guardia nazionale Repubblicana, vera e propria banda di torturatori e fucilatori di popolo". Le figlie lo denunciarono per diffamazione. Un decreto penale lo aveva condannato a una multa di 256 euro, lui si è opposto.