L’indagine è una prosecuzione dell’operazione Bergamo che nel 2019 aveva permesso di smantellare un gruppo criminale romeno che da anni aveva messo il marchio sulla prostituzione nella Bergamasca. Nella seconda ondata i carabinieri arrestarono sette persone tre in Italia e quattro in Romania. L’inchiesta della Dda di Brescia si era concentrate in particolare sulla ricostruzione dei patrimoni illeciti accumulati dai membri apicali dell’associazione dedita alla tratta, pervenendo ad accertare l’esistenza e operatività di un’ulteriore realtà criminale organizzata volta alla commissione in forma transnazionale di reati di usura, riciclaggio e autoriciclaggio. Tra le figure di spicco Botea F. e Botea I. che erano stati condannati a 10 anni e 4 anni. Ieri la Corte d’appello di Brescia ha ridotto le pene: per il primo a 6 anni e 10 mesi, per l’altro a 3 anni e 2 mesi.
CronacaProstituzione, condanne ridotte