
La piscina all'aperto di viale Geno
Como, 7 giugno 2020 - Si preannuncia un’altra estate a secco in provincia di Como dove, tanto per cambiare, la maggior parte degli impianti rimarrà chiusa. Gli anni scorsi il problema riguardava solo il capoluogo. Quest’anno, invece, complice il Covid e la necessità di garantire il distanziamento sociale che in vasca non deve essere inferiore a 7 metri quadri a persona, il rischio di serrata è generalizzato anche in provincia. E’ quello che sta accadendo a Cantù dove Sport Management, la società veneta che ha in gestione la piscina comunale, minaccia di non riaprire l’impianto se non si riuscirà a trovare un accordo con l’amministrazione. All’inizio si pensava a orari prolungati, ma per accontentare i veneti, molto probabilmente sarà necessario mettere sul piatto anche un consistente contributo economico che consenta di tener bloccati i prezzi di ingressi e abbonamenti. Nell’attesa l’impianto è chiuso e i dipendenti disoccupati, stagionali compresi.
Non va meglio a Como dove per poter nuotare si dovrà attendere la riapertura della piscina di Casate, ma non prima della metà di giugno. E’ notte fonda, invece, sull’impianto di Muggiò chiuso da luglio dell’anno scorso per dei lavori che si sarebbero dovuti concludere nell’arco di poche settimane e invece non sono mai stati fatti. Dopo mesi di vertici con la Federazione Nuoto che non hanno portato a nulla, tubi rotti da sostituire e mille polemiche, l’unico dato è che l’impianto è stato abbandonato e nessuno sa quando e se potrà riaprire. L’unica proposta il progetto di sistemazione dell’impianto presentato da Nessi&Majocchi per 10 milioni; per rispondere all’azienda ci sarà tempo fino all’inizio di agosto e l’impressione è che le idee a Palazzo Cernezzi siano molto confuse.
Non va meglio in viale Geno dove la piscina all’aperto c’è e in base a una sentenza del Consiglio di Stato andrebbe affidata alla Pallanuoto Como. Peccato che a Palazzo Cernezzi hanno deciso di prendersi una pausa di riflessione nel timore di ricorsi di Como Nuoto. Il risultato è che l’impianto è chiuso e rischia di rimanerlo tutta l’estate, mentre le cause all’orizzonte da una rischiano di diventare due. Non va meglio con i lidi: quello di Villa Geno è chiuso e l’altro, a Villa Olmo, deciderà se riaprire giovedì, dopo un incontro tra i gestori, il sindaco e l’assessore al Patrimonio. Ai comaschi per fare un bagno non rimarrà che buttarsi nel lago, ma non nel primo bacino dove la balneazione è vietata. Alla faccia della città turistica.