
È ricoverata in Psichiatria la pirata della strada di 36 anni di Barzanò che domenica mattina ha travolto Boukare e lo ha lasciato agonizzante sul ciglio della ex Statale 36 a Olginate. È sotto shock, forse perché sa di averlo ucciso. Boukare - Goubre di cognome – è infatti morto in ospedale a Lecco, poco dopo il suo ricovero, una volta lanciato l’allarme da parte di un passante, a cui la stessa investitrice, che guidava una Vw Polo, ha raccontato di aver urtato "qualcosa". La 36enne è indagata per omicidio stradale. Inizialmente l’ha assistita l’avvocato Daniela Fiocchi, mentre da ieri si è affidata alla collega Alessandra Carsana, che tra l’altro è amica di famiglia e già la conosce. La pirata della strada non avrebbe ancora risposto ad alcuna domanda, né sarebbe stata del resto sentita da nessuno, non dai carabinieri e nè dagli inquirenti, per la situazione in cui versa e il particolare stato di fragilità in cui si trova. Boukare a maggio aveva compiuto 54 anni, non 39enne come diffuso inizialmente. Abitava a Garlate con un fratello, mentre un secondo fratello risiede a Lecco. Boukare era sposato e papà di 3 figli, ma moglie e figli sono lontani, a Finga, un villaggio nel cuore del Burkina Faso, suo Paese d’origine. Boukare, arrivato nel Lecchese da alcuni anni, lavorava a Valgreghentino, alla Metallurgica laminati speciali lecchesi: stava andando domenica in bicicletta, come sempre, per cominciare il primo turno. Una volta eseguita l’autopsia, il feretro di Boukare verrà trasferito in Burkina Faso, dove verrà seppellito. I connazionali e gli amici si stanno già organizzando per aiutare i familiari a pagare le spese del rimpatrio. D.D.S.