ROBERTO CANALI
Cronaca

Arriva il freddo, ma a Como manca un piano per dare un posto caldo a clochard: “Ogni anno un’emergenza”

Sono fra i 50 e i 70 i senza dimora che gravitano nel centro. Il dormitorio comunale permanente non è sufficiente a soddisfare le richieste

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Un senza tetto a Como

Como – Anche se molti se ne sono andati, proprio a causa delle rigide temperature di questi giorni, continuano a essere tanti i senza fissa dimora costretti a dormire all’addiaccio perché non riescono a trovare posto nei dormitori cittadini. Secondo la stima delle associazioni che prestano loro aiuto sono tra i 50 e i 70, un problema sociale che rischia di trasformarsi in politico se il Comune non si deciderà a intervenire.

"Ogni anno la stessa storia – denuncia Graziana Gialdi, coordinatrice del Dipartimento Immigrazione del PD provinciale di Como – il freddo sta calando su Como e cresce l’incertezza per circa 50-80 persone senza dimora che vivono nella città. Nonostante la questione si ripresenti ogni anno, la risposta delle istituzioni arriva sempre all’ultimo momento. A oggi il piano freddo non è ancora stato attivato e la data di apertura della struttura supplementare per l’emergenza invernale che dovrebbe iniziare il 1° dicembre non è neppure certa”.

In città i clochard sono visibili tutto l’anno, anche per la particolare posizione geografica di Como al confine con la Svizzera, spesso a dormire per strada non ci finisce solo chi vive nell’irregolarità più completa, ci sono anche italiani e stranieri in possesso di un regolare permesso di soggiorno, ma che non possono permettersi di pagare un affitto perché i costi sono troppo elevati. "Ogni anno la città di Como è costretta a fronteggiare la stessa crisi dei senza dimora. Il dormitorio comunale permanente non è sufficiente a soddisfare il fabbisogno. Ed è una situazione che non si limita, purtroppo, solo ai mesi più freddi. Nel periodo in cui la struttura per ‘l’emergenza freddo’ è chiusa, circa 50-70 persone sono costrette a dormire in giacigli improvvisati e in condizioni di grande precarietà igienico sanitaria. Inoltre non mancano le operazioni di sgombero, ma senza una proposta alternativa. Sperare che queste persone lascino la città è una politica fallimentare, confermata dai fatti e dai numeri che da anni sono consolidati. La povertà estrema, la mancanza di alloggi accessibili, le difficoltà di reinserimento sociale sono problemi strutturali che vanno affrontati tutto l’anno”. Il Partito Democratico chiede venga aperto al più presto un nuovo dormitorio accessibile tutto l’anno.