Permessi di soggiorno, pratiche raddoppiate

Permessi di soggiorno, pratiche raddoppiate

Permessi di soggiorno, pratiche raddoppiate

Tredicimila permessi e carte di soggiorno rilasciati o rinnovati in un solo anno in provincia di Lecco. Sono il doppio dell’anno prima. E poi ci sono 550 nuove pratiche per le richieste di asilo politico, 570 per nullaosta di ricongiungimento familiare e 720 rapporti per il conferimento della cittadinanza italiana. Funzionari, agenti e impiegati dell’Immigrazione della questura di Lecco si sono inoltre occupati di altri 980 permessi di soggiorno per protezione temporanea per altrettanti profughi ucraini, tra cui 42 bambini e ragazzini arrivati in Italia da soli, senza familiari, che comportano relazioni ai giudici del Tribunale per i minorenni di Milano e gli assistenti sociali.

"L’anno in corso è caratterizzato sia dall’emergenza provocata dalla guerra in Ucraina, sia dalle maggiori richieste di protezione internazionale di stranieri trasferiti dalle zone di sbarco, oppure, nella maggior parte dei casi, arrivati direttamente soprattutto tramite la rotta balcanica – spiega il questore di Lecco Ottavio Aragona –. La trattazione delle istanze è particolarmente complicata, sia per la presenza di minori non accompagnati, sia per l’indisponibilità di posti nei centri di accoglienza".

Le gare per trovare strutture dove ospitare e assistere i richiedenti asilo sono andate infatti deserte, perché gli operatori che dovrebbero gestirli non riuscirebbero a far quadrare i conti delle spese di vitto, alloggio, diarie e percorsi di integrazione a causa della riduzione dei rimborsi ministeriali.

Per questo il prefetto di Lecco Sergio Pomponio ha più volte chiesto una mano ai sindaci per trovare e mettere a disposizione luoghi idonei, sebbene quasi nessuno abbia risposto all’appello.

"Di particolare rilievo è stata l’attività conseguente alle richieste del permesso di soggiorno per protezione speciale, il cui numero è aumentato in modo esponenziale – prosegue il questore –. Gli esiti spesso sono negativi, perciò i procedimenti amministrativi si concludono con il rigetto e conseguenti contenziosi". È inoltre estremamente difficile allontanare dall’Italia chi non ha i requisiti per rimanerci, perché mancano mezzi aerei per i rimpatri; e le frontiere con diversi Paesi d’origine dei migranti da allontanare sono rimaste chiuse a lungo.

Daniele De Salvo