PAOLA PIOPPI
Cronaca

Candido Montini: prima svolta nel complicato puzzle di Garzeno. Dal sangue alle tracce di dna: un mese di indagini nella frazione dei misteri

Il settantaseienne ucciso a coltellate nell’abitazione. Sotto torchio un diciassettenne originario di Catasco

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Garzeno (Como) – Dal primo pomeriggio di martedì 24 settembre, quando una sequenza di coltellate ha messo fine alla vita di Candido Montini, le indagini dei carabinieri per capire chi era entrato e uscito da quella casa della frazione di Catasco senza essere visto hanno proceduto praticamente in ogni direzione. Facendo ipotesi di ogni genere, cercando di ricostruire la vita del pensionato di 76 anni, titolare di una piccola bottega di alimentari e bombole del gas. Individuando tutte le persone che facevano parte del suo quotidiano, che lo conoscevano e che sapevano le sue abitudini.

La svolta 

Ieri pomeriggio un diciassettenne originario della frazione è stato accompagnato in caserma e messo per ore sotto torchio. A lui si è arrivati dopo una lunga indagine. Sono stati isolati elenchi di nomi, prese in considerazione possibilità svariate, e poi man mano escluse o non confermate. Finché, alcuni giorni dopo il delitto, le possibilità di individuare chi aveva ucciso Montini sono state affidate ai rilievi scientifici. Partendo dal sangue, perché in quella casa di via Ai Monti, dove la vittima è rimasta stesa a terra a pochi passi dalla porta di ingresso, di sangue ne era rimasto parecchio.

L’analisi delle tracce di sangue

Attorno a Montini, ferito mortalmente da una coltellata alla gola, ma anche attorno a lui. Tracce ematiche e impronte di calzature. E poi un’altra goccia, al piano di sopra, vicino a una cassettiera. Quando è stato trovato il coltello utilizzato per l’omicidio, gettato per strada poco distante dall’abitazione, si è subito sperato che il sangue raccolto non fosse esclusivamente della vittima: perché quel tipo di impugnatura, tonda e liscia tipica di tanti coltelli da cucina, rende praticamente impossibile non ferirsi quando si sferrano diversi fendenti.

Il dna in casa e sul coltello

A quel punto, si è atteso il lavoro svolto dai Ris, che hanno raccolto tracce e isolato i dna presenti nella casa e sul coltello. La scorsa settimana, i carabinieri hanno proceduto ai prelievi di saliva a tutte le persone che si sono prestate a tale esame, per prepararsi alle comparazioni. Che ora potrebbero aver dato un esito utile.