Maslianico, 31 luglio 2025 – Una Lamborghini Gallardo d’epoca e Mercedes Benz Gle. Due auto di lusso che, nel giro di poche ore, sono state intercettate in dogana tra Ponte Chiasso e Maslianico, nel tentativo di superare il confine italo-svizzero senza procedure di sdoganamento o adeguate autorizzazioni.

I militari della Guardia di finanza di Ponte Chiasso, nei giorni scorsi hanno fermato un italiano che trasportava verso la Svizzera, a bordo di un rimorchio, una vistosa Lamborghini Gallardo d’epoca, priva di targa, del valore di circa 100mila euro. Incuriositi dalla particolarità del veicolo, i finanzieri hanno approfondito il controllo, assieme ai funzionari di dogana.
E' così emerso che la Lamborghini era accompagnata solo da una carta di circolazione svizzera temporanea, scaduta, senza documenti che ne attestassero lo sdoganamento in Italia o l’avvenuto pagamento dei diritti di confine. Il veicolo è stato quindi sequestrato, contestando il contrabbando per infedele dichiarazione.
Poco dopo a Maslianico, una pattuglia impegnata in un servizio di retrovalico ha intercettato un italiano di 31 anni, anche lui diretto in Svizzera, a bordo di una Mercedes Benz Gle con targa ticinese, del valore di circa 50mila euro. Ai militari ha dichiarato che stava rientrando a Campione d’Italia, dove è residente, di ritorno da un autolavaggio. Ma il veicolo, immatricolato all’estero, è risultato essere intestato a un soggetto residente in Svizzera. Il conducente, per evitare un ulteriore controllo, ha dichiarato ai militari che l’auto non poteva essere sequestrata, consegnando ai militari una delega alla guida firmata dall’intestatario del mezzo, senza però esibire nessuna autorizzazione doganale.
Al termine di una serie di accertamenti, la Gdf ha ritenuto di dover applicare quanto previsto dalla normativa doganale, che quale vieta in Italia la guida di veicoli immatricolati in Paesi extra Ue da parte di persone residenti nell’Unione Europea, salvo ragioni di emergenza o particolari situazioni previste dalle disposizioni. Anche in questo caso, militari e funzionari hanno quindi proceduto al sequestro amministrativo per l’illecito doganale: ammissione temporanea di veicoli in uso privato nell’ambito di convenzioni internazionali e contrabbando per omessa dichiarazione.