Como, per la violenza di Omar Querenzi sotto accusa l'ospedale: "Serviva un Tso"

Il legale del 33enne in carcere dopo aver seminato il terrore: "Perché l’hanno lasciato andare nonostante avesse aggredito anche un paziente?"

I rilievi sul luogo del delitto e Omar Querenzi

I rilievi sul luogo del delitto e Omar Querenzi

Como - È in isolamento da giovedì al Bassone di Como, Omar Querenzi, il 33enne accusato del folle raid nelle strade di Como culminato, secondo gli inquirenti, nell’assassinio di Giuseppe Mazza, un senza fissa dimora di 76 anni sorpreso e sgozzato all’interno della sua auto.

Domani, il giorno di Ferragosto, dovrà sottoporsi all’udienza di convalida come prevede la legge, sempre che riesca a rispondere alle domande del giudice visto che il suo delirio prosegue ininterrotto ormai da giorni. Per ora dovrà rispondere delle lesioni del bambino di 8 anni preso a bottigliate e ferito a un braccio all’uscita dell’ospedale Sant’Anna e poi dell’aggressione e del tentato omicidio del ventitreenne sudamericano che ha colpito con un pugno e ferito alla gola con un coccio di bottiglia alla fermata dell’autobus di via Giussani.

In attesa che la Procura, che per ora ha deciso di tenere separate le due inchieste, concluda le indagini per l’omicidio di Giuseppe Mazza, ritrovato senza vita nella Volksvagen Lupo che era diventata la sua casa, attorno alle 1 7. "L’ho incontrato in carcere, ma non è presente a se stesso - spiega l’avvocato Denise Canu - è molto difficile anche solo riuscire a parlargli, continua a ripetere cose senza senso e la sensazione è che non si sia neppure reso conto di quel che è accaduto e soprattutto delle accuse che vengono mosse".

Un delirio che prosegue, praticamente ininterrotto dalla mattinata di giovedì, o forse ancor prima, da mercoledì pomeriggio quando il 33enne che in passato ha avuto problemi di droga, ha fatto il suo ingresso al Pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna. "Ho intenzione di acquisire la cartella clinica per capire che cosa gli è stato fatto e come mai i medici hanno ritenuto di lasciarlo andare".

Uscito dall’ospedale poco prima delle 10 del mattino, dopo aver aggredito durante la sua permanenza di oltre 16 ore in osservazione al Pronto soccorso un’altra paziente - tanto da rendere necessario l’intervento del servizio di vigilanza privata del nosocomio - Omar Querenzi nell’arco poco più di un’ora ha aggredito un bambino, minacciato una famiglia, tentato di tagliare la gola a un ragazzo e, se verrà confermato, ucciso un uomo. "Sarebbe bastato un Tso per trattenerlo".