Omaggio a Luisa Albertini tra segni, forme e colori

La mostra "Luisa Albertini, giorno per giorno. Segni Forme Colori" a Villa Carlotta di Tremezzina celebra l'artista poliedrica con arazzi, gioielli e altre opere degli anni '60-'80. L'esposizione, curata da Elena Di Raddo, Darko Pandakovic e Maria Angela Previtera, esplora il mondo simbolico e primitivo che ha ispirato Albertini. Aperta fino all'8 dicembre, offre al pubblico una visione unica dell'immaginario dell'artista.

Omaggio a Luisa Albertini tra segni, forme e colori

La mostra "Luisa Albertini, giorno per giorno. Segni Forme Colori" a Villa Carlotta di Tremezzina celebra l'artista poliedrica con arazzi, gioielli e altre opere degli anni '60-'80. L'esposizione, curata da Elena Di Raddo, Darko Pandakovic e Maria Angela Previtera, esplora il mondo simbolico e primitivo che ha ispirato Albertini. Aperta fino all'8 dicembre, offre al pubblico una visione unica dell'immaginario dell'artista.

Villa Carlotta di Tremezzina rende omaggio a Luisa Albertini, artista poliedrica nata nel 1918, protagonista di rilievo del panorama culturale lariano, con una selezione di opere scelte per la mostra “Luisa Albertini, giorno per giorno. Segni Forme Colori“. L’inaugurazione è in programma sabato alle 11.30, la mostra rimarrà aperta al pubblico fino all’8 dicembre. Al centro del percorso espositivo, curato da Elena Di Raddo, Darko Pandakovic e Maria Angela Previtera, ci sono gli arazzi e i gioielli disegnati e realizzati dell’artista comasca tra gli anni ‘60 e gli anni ‘80 del Nevecento, affiancati da alcuni esemplari di smalti su rame, legni dipinti, acrilici su tela. Una cinquantina di opere, a cui se ne aggiungono altre sessanta fra disegni preparatori e schizzi. La Galleria di Villa Carlotta, accoglie opere tra loro affini per forme, colori, espressività prevalenti, suggerendo una sequenza, un tono in cui il visitatore può ritrovare collegamenti e ricerca di senso. Forme e colori incontenibili, che nascono dalla fascinazione di Luisa Albertini per il mondo del simbolico, dell’originario e delle antiche civiltà primitive. L’immaginazione e il sogno, le forze oscure e misteriose della realtà, sono ambiti per lei estremamente importanti, da interpretare nell’arte, mentre gli "arazzi", come li definisce la stessa artista, non sono basati su trama e ordito, ma intarsi con assemblaggi di materiali tessili.

Protagonista assoluta del suo immaginario è però la creatura umana, uomo e donna, disegnata con una linea piatta e sintetizzata nelle teste, frontali e più spesso di profilo, da cui partono direttamente le braccia e le mani, come nelle opere metamorfiche di Pablo Picasso. Aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18.30.

Paola Pioppi