EMILIO MAGNI
Cronaca

’Na brancada. Una quantità consistente

Magni Lunedì scorso verso mezzogiorno "el Pepin" è entrato al bar con in mano una pila di cartoline, belle...

Magni Lunedì scorso verso mezzogiorno "el Pepin" è entrato al bar con in mano una pila di cartoline, belle...

Magni Lunedì scorso verso mezzogiorno "el Pepin" è entrato al bar con in mano una pila di cartoline, belle...

Magni

Lunedì scorso verso mezzogiorno "el Pepin" è entrato al bar con in mano una pila di cartoline, belle immagini di Papa Francesco, sorridente e con il zucchetto che la brezza solleva un po’. Agli stupefatti amici, riuniti per il solito aperitivo, ha spiegato subito che aveva il compito assegnatogli dal parroco di vendere quei "santini", al costo di 3 euro, ma erano gradite anche offerte maggiori. Lo scopo era quello di raccogliere qualche soldo per mandare avanti i lavori di ripristino dell’oratorio in precarie condizioni. Tutti hanno accolto l’"invito", cominciando a cercare in tasca qualche moneta. Il Carletto però è intervenuto con forza e ha chiesto "al Pepin": "Damen ‘na brancada, che po’ ti pagheru". Carletto ha usato il termine "brancada" per dire che voleva tanti "Papa Francesco". Ha aggiunto che: "Nel dopu disnà andru al circul di anzian e li venderò". E così la pila dei "santini" passò quasi completamente dalle mani del "Pepin" a quelle del Carletto. "Brancada" indica dunque un consistente numero di cose richieste, di numero sicuramente superiore alle dita di una mano. Viene dal verbo "brancà", afferrare, catturare, abbrancare, ghermire. Secondo Gianfranco Scotti deriva dal latino "branca", ovvero braccio. L’amico Luis de Melz (Luigi Manzoni di Melzo), gran lombardo enciclopedico del parlar lombardo mi ha regalato una bella lezione su questo termine "brancada". Fino nei primi anni del secolo scorso, era in gran voga nel popolo. I "fratelli branca" erano chiamati dispregiativamente i carabinieri che andavano sempre in coppia a "brancare" (arrestare) i malandrini. Questo modo di dire schiacciava l’occhiolino, creando qualche risatina, ad altri Fratelli Branca, quelli del famoso Fernet. Per il Cherubini "brancada" è "grande nabata". Il poeta seicentesco Carlo Maria Maggi usa "brancà" nella commedia "Il falso filosofo": "una brancada de danée". Per la cronaca nel pomeriggio al circolo il Carletto ha venduto tutta la "brancada" di "santin" con grande felicità del "Pepin".

mail: emiliomagni@yahoo.it