
Il fermo di Borrelli è arrivato dopo una notte di interrogatorio
Erba (Como) – Comparirà oggi davanti al Gip di Ancona, Matteo Borrelli, 37 anni, originario di Erba, finito in carcere per l’omicidio di Ettore Alex Sorrentino, 45 anni. Un’accusa che l’uomo nega, come quasi certamente farà anche davanti al giudice, che lo incontrerà per l’interrogatorio di convalida nel carcere anconetano di Montacuto. Il fermo di Borrelli, è arrivato dopo una notte di interrogatorio, sabato all’alba, con l’accusa che fosse l’autore dell’omicidio commesso a Loreto nei giorni scorsi.
Il cadavere di Sorrentino era stato trovato venerdì in avanzato stato di decomposizione, con una ferita alla testa, e abbondante presenza di sangue, chiuso nel garage privato di un’abitazione in un palazzo in via Altotting. Dopo meno di ventiquattrore di indagini, i carabinieri Nucleo investigativo del Comando provinciale di Ancona, sono arrivati a identificare la vittima, Alex Ettore Sorrentino, 45 anni, scomparso da qualche giorno da Castelfidardo, a pochi chilometri da Loreto, che non aveva addosso alcun documento, ma la cui sparizione era stata denunciata dalla madre.
Il passaggio successivo ha coinvolto Borrelli, da anni a Loreto, compagno e convivente della proprietaria del garage in cui è stato trovato il corpo: è stata lei ad accorgersi del cadavere, chiamando soccorsi e carabinieri. Oltre alle indagini per identificare l’uomo e capire il contesto di provenienza, i militari hanno svolto, nelle stesse ore accertamenti tecnici. Arrivando così a portare in caserma e interrogare Borrelli: dopo un interrogatorio fiume, è stato accusato e trasferito in carcere con l’accusa di omicidio volontario.
Ore durante le quali non risulta che Borrelli abbia fatto ammissioni, senza però riuscire a chiarire una serie di aspetti critici e sui quali non sarebbe stato in grado di dare spiegazioni. Oggi è in programma anche l’autopsia su cadavere di Sorrentino. Certamente è stato colpito più volte alla testa con un oggetto contundente, forse una mazzetta, che sarebbe tra gli attrezzi sequestrati dai militari dell’Arma, sfigurato al punto da essere riconosciuto solo grazie ai tatuaggi.
Il movente dell’omicidio non è ancora noto, ma è stato accertato che aggressore e vittima si conoscevano. L’ipotesi è che i due si siano incontrati nella notte tra lunedì e martedì scorso nell’ingresso del condominio di via Altotting, dove sono state trovate alcune tracce di sangue. Tra i due sarebbe nata una discussione, probabilmente per questioni legate alla droga, continuata in garage e culminata con l’omicidio. A quel punto Borrelli avrebbe lasciato il cadavere nel box, confidando sul fatto che la compagna abitualmente parcheggiava la macchina all’esterno, lasciandogli il tempo di far sparire il cadavere. Ma venerdì la donna ha deciso di mettere l’auto al chiuso.