L’ex presidente regionale benzinai alla sbarra per tentata estorsione

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Si aprirà venerdì a Palmi il processo a carico di Flavio Fertonani, 67 anni di San Fermo della Battaglia, imprenditore del settore idrocarburi in quanto titolare della società che gestisce l’impianto Ip di Lurate Caccivio, ed ex presidente regionale della federazione benzinai. Finito agli arresti domiciliari a novembre 2021, su disposizione del gip di Reggio Calabria nell’ordinanza chiesta dalla Dda, è accusato di tentata estorsione in concorso con Domenico e Simone Ficarra, 38 e 30 anni, entrambi di Gioia Tauro, e con Antonio Salerni, 55 anni di Gerenzano, e altri soggetti finiti in carcere. La vicenda di cui è accusato risale al 2020, quando un altro imprenditore sarebbe stato obbligato a recedere dalla gestione del distributore Ip di Bulgarograsso, facendogli abbandonare le trattative: azione che avrebbe avuto il fine di favorire così Fertonani, "uomo di fiducia di Antonio Salerni", come viene definito dai magistrati. Operazione che avvenne, secondo le contestazioni, con "violenza e minacce poste in essere da persone appartenenti ad associazione di stampo mafioso", e in particolare della cosca calabrese dei Molè. Fertonani, per la buona riuscita dell’operazione, avrebbe promesso una dazione di 50mila euro da ripartire tra Rocco Molè e i fratelli Ficarra. Difeso dagli avvocati Paolo Camporini e Angelo Giuliano, Fertonani fin da subito si è dichiarato estraneo alla accuse, decidendo ora di andare a dibattimento. Paola Pioppi