I laghi lombardi? In cattive acque: la Goletta di Legambiente lancia l’allarme

Concluso il viaggio estivo lungo le sponde dei cinque bacini maggiori. Non si salva neppure il Ceresio, condiviso con la Svizzera. Meglio il Sebino

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Cartellino rosso. I progetti per rendere i laghi lombardi a prova di balneazione sono in costante evoluzione. Come quello che riguarda il lago di Varese, che si spera di recuperare ai turisti e agli appassionati entro il 2023. Progetti presentati la scorsa settimana per favorire l’espansione del numero di visitatori anche in quelli che - a torto - vengono considerati specchi d’acqua minori. Ma i rilievi che ogni anno compiono sulla grande risorsa della Lombardia i volontari e i tecnici di Legambiente non sono esattamente positivi. Quasi tutte le realtà presentano problemi, anche seri, con la qualità dell’acqua. Vecchi insediamenti industriali, depuratori zoppicanti, ma anche residui di fognature ancora libere di scaricare nei bacini, rendono la situazione meno idilliaca di come potrebbe apparire a uno sguardo superficiale. Le analisi, specie alla foce di torrenti, nelle aree cittadine che si affacciano sui laghi, da Luino a Lecco, non sono esattamente ottimistiche. E tracciano il ritratto di un patrimonio naturale fragile al quale forse non diamo le cure che meriterebbe, specie considerando il valore che queste realtà hanno anche per attrarre turisti dall’estero, anche in epoca di Covid. Unica eccezione, almeno in parte, il lago d’Iseo.

Como - Se c'è una cosa, probabilmente l’unica, per cui i lombardi devono ringraziare la pandemia è la possibilità che ha dato loro di riscoprire, o in alcuni casi scoprire per la prima volta, la bellezza dei nostri laghi. I “mari” della Lombardia però nascondono parecchie insidie, soprattutto dal punto di vista dell’inquinamento come è emerso dall’ultima campagna della Goletta dei Laghi di Legambiente che nel mese di luglio ha solcato, in lungo e in largo, il lago di Garda, il Maggiore, quello di Como, l’Iseo e anche il piccolo Ceresio dalle cui sponde si guardano Italia e Svizzera.

Dei cosiddetti cinque laghi maggiori l’unico ad aver superato il test di Legambiente è il Sebino, risultato completamente balneabile in base alle rilevazioni effettuate in otto punti sulla costa. "In tutti questi anni abbiamo fatto bene a insistere perché il tema della qualità delle acque fosse assunto come uno dei più urgenti per la salvaguardia del lago. - dichiara Massimo Rota, presidente del circolo Alto Sebino di Castro, nella bergamasca - Continueremo nella nostra opera di monitoraggio che, unitamente alla pressione esercitata dai Comuni del Sebino, può davvero aiutare quel percorso di risanamento delle acque di cui il lago ha bisogno per essere attrattivo".

È messo decisamente peggio il lago di Garda dove su sei punti controllati tre sono risultati fortemente inquinati: a Salò in località Le Rive vicino alla foce del canale nei pressi della spiaggia, a Padenghe vicino alla foce del torrente Porto e a Desenzano in località Oasi San Francesco. "Anche quest’anno dobbiamo constatare che le criticità non sono cambiate - spiegano Paolo Bonsignori e Cristina Milani del Circolo Legambiente per il Garda - Soprattutto per quanto riguarda Salò e Padenghe per colpa degli sfioratori di piena. Per quanto riguarda il punto all’Oasi San Francesco, tra Desenzano e Sirmione, al degrado dei canneti si somma l’inquinamento delle acque da reflui non collettati". Non va meglio sul Lario dove nei due capoluoghi, Como e Lecco, è vietato fare il bagno. "Sulla sponda occidentale del medio e alto Lario si conferma la buona qualità dell’acqua, tranne ad Argegno di fronte alla foce del torrente Telo – Ancora grave invece la situazione alla foce del Cosia ai giardini a lago dove l’acqua presenta anche quest’anno una alta carica inquinante".

Nel ramo lecchese i prelievi sono stati sei e i risultati peggiori sono stati registrati a Lecco alla foce del Caldone e a Bellano alla foce del torrente Valle dei Mulini. Sul lago di Lugano la più inquinata è naturalmente la sponda italiana, sul lungolago di Porto Ceresio. "Ancora una volta i risultati delle analisi non sono confortanti - dichiarano dal Circolo Legambiente Valceresio — Da anni qui va avanti così". Dulcis in fundo il lago Maggiore. "Le situazioni più preoccupanti sono i centri abitati di Luino e Laveno – dichiara Valentina Minazzi, presidente di Legambiente Varese – per la prima volta dopo 10 anni però il torrente Acqua Negra è risultato entro i limiti. Speriamo non sia un caso".