ROBERTO CANALI
Cronaca

Laghi e fiumi, pericolo in agguato Negli ultimi due mesi 25 annegati

Una strage silenziosa spesso è legata alla superficialità e alla mancanza di bagnini sulle spiagge dei lidi

di Roberto Canali

Nell’estate del caldo africano e delle notti rese insonni dall’afa nei laghi e nei fiumi lombardi sono annegate 25 persone. Le due circostanze sono probabilmente collegate e l’elenco, che comprende i decessi da luglio a oggi, è sicuramente per difetto visto che registra solo chi per annegamento e non chi si è sentito male subito dopo aver fatto il bagno. Quello che è capitato ieri pomeriggio a Manerba del Garda, in provincia di Brescia, dove un settantenne è morto stroncato da un infarto subito dopo aver messo piede sulla spiaggia dopo una nuotata. Il giorno prima ad annegare nel Lario, a Torno, era stato un ventenne inglese che aveva deciso di concedersi una giornata di relax raggiungendo Como in treno da Milano, dov’era venuto in vacanza. Gli ultimi a vederlo vivo sono stati dei connazionali, conosciuti in spiaggia, ai quali aveva chiesto di filmarlo con il cellulare mentre si tuffava in acqua dal pontile. Nel video, che è stato acquisito dai carabinieri, lo si vede lanciarsi in acqua senza più riemergere. Il suo corpo è stato ritrovato solo un paio d’ore dopo, trascinato a un centinaio di metri di distanza dalla corrente.

Sul Lario capita spesso: da giugno a luglio è toccato a due diciassettenni e una turista americana di 54 anni. Colpa dello shock termico che il corpo subisce tuffandosi in acque troppo fredde, come quelle del Lario che già a un paio di metri di profondità ha un temperatura che non supera i 10 gradi. Per una reazione naturale il sangue defluisce dalla testa, le gambe e le braccia verso lo stomaco e il cuore, così chi si è tuffato non ha la forza per riemergere oppure è talmente confuso da non riuscire a capire dov’è la superficie. Tragedie che si potrebbero evitare con i bagnini, ma le coste e le rive dei laghi e dei fiumi lombardi sono troppo estese per arrivare ovunque. Così si continua a morire.