La protesta degli studenti: "Ricerca sì. A scopo bellico no"

Studenti per Brescia chiedono divieto ricerca militare all'UniBs per progetto con MBDA Italia. Preoccupazione sull'uso tecnologia missile balistico.

La protesta degli studenti: "Ricerca sì. A scopo bellico no"

La protesta degli studenti: "Ricerca sì. A scopo bellico no"

"Si inserisca il divieto di usare la ricerca a scopo militare". Questo chiedono Studenti per Brescia a UniBs, ormai in realtà senza troppe speranze, rispetto al progetto Sacra, per il quale è stato approvato l’atto costitutivo di Associazione Temporanea di Scopo tra MBDA Italia s.p.a (consorzio europeo costruttore di missili e tecnologie per la difesa) e l’Università degli Studi di Brescia, nell’ambito di un bando del Ministero della Difesa.

Il dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dovrà sostanzialmente studiare "soluzioni per la progettazione, fabbricazione e test di superfici selettive in frequenza atte a riflettere, trasmettere o assorbire i campi elettromagnetici in base alla frequenza del campo, nonché piste e collegamenti direttamente su superfici planari e solidi di rotazione quali coperture o cupole (radome), usate ad esempio per proteggere le antenne radar dalle condizioni ambientali". Per i rappresentanti degli studenti, che hanno approfondito il progetto (il finanziamento all’ateneo sarà di circa 220mila euro), questo "porterà allo sviluppo di una tecnologia utilizzabile per rendere un missile balistico non individuabile e quindi non abbattibile". Per Mattia Rebessi, coordinatore Studenti per Brescia che ha votato no nel cda della scorsa settimana (insieme a Luca Lazzarini), "è un progetto inconciliabile con i principi dello Statuto di UniBs nonché, in una dimensione più ampia, con quelli contenuti nella Carta Costituzionale, considerando che i risultati della ricerca saranno di proprietà di una società terza, che potrà quindi usarla senza vincoli. Condividiamo che la ricerca sia libera, ma qual è l’uso che se ne farà?". Da qui la presa di posizione anche sui social, con il motto “Noi non ci armiamo“. Federica Pacella