La diva dimenticata: "Una via per Alida Valli"

L’appello dell’associazione Cultura e Identità

Nemo profeta in patria, neppure l’attrice Alida Valli, che nel 2021 ottenne un francobollo celebrativo per i cent’anni della sua nascita, ma non la dedica di una via o una piazza nella città dove aveva trascorso la giovinezza, prima di partire alla volta di Roma e diventare un’attrice di successo. Alida Maria Laura Altenburger von Marckenstein und Frauenberg, nata a Pola il 31 maggio 1921, era figlia del barone Gino Altenburger, docente di storia e filosofia di origine trentina, trasferito al liceo scientifico Paolo Giovio di Como e morto prematuramente quando la figlia aveva appena quindici anni. La mamma, invece, era Silvia Obrekar, una pianista di origine slovena. La futura diva del cinema rimase in città con i genitori dal 1930 al 1936. Finì le elementari in via Briantea, frequentò le medie alle Canossiane di via Balestra e iniziò il ginnasio al liceo classico Volta. "Adorava il lago e ne fece la traversata a nuoto - ricorda Davide Fent dell’associazione Cultura e Identità -. Decise di chiamarsi con il cognome d’arte Valli, scegliendone uno a caso dall’elenco telefonico". L’appello è al Comune perché dedichi una via, magari sul lungolago sistemato, alla grande attrice. R.C.