Kosovaro ucciso, il testimone: mi sono licenziato

In aula l’ex dipendente del meccanico accusato del delitto: al telefono parlò di un’auto incendiata

Kosovaro ucciso, il testimone: mi sono licenziato

Kosovaro ucciso, il testimone: mi sono licenziato

È proseguito ieri in Assise il processo a Davide Cristiano Mossali, il meccanico di Palazzolo accusato di avere ucciso Nexhat Rama, 40enne kosovaro trovato carbonizzato nella Land Rover del fratello data alle fiamme tra le vigne di Cologne il 29 agosto 2022. Per il pm Claudia Passalacqua Mossali, 54 anni, incensurato, uccise il suo creditore che gli stava con il fiato sul collo per rientrare da un debito di 30mila euro. Con la scusa di pagargli il dovuto, l’imputato - che si è sempre detto innocente - lo avrebbe attirato nella sua officina di San Pancrazio, poi ammazzato con un’arma da fuoco clandestina (mai trovata), rinchiuso nel baule della Land Rover abbandonata tra i vigneti e poi bruciata. In aula sono sfilati testi di pg, vicini di casa e un dipendente di Mossali.

"Il mio titolare la sera del 28 agosto mi scrisse un messaggio per avvertirmi che il giorno seguente sarei dovuto andare al lavoro solo il pomeriggio – ha dichiarato Thomas Brescianini, un ex dipendente del meccanico –. Sono arrivato alle 13,45, non c’era nessuno. Appena ho aperto la porta dell’officina ho notato un forte odore di candeggina, o forse di ammoniaca, mai sentito prima. Verso le 14,30 è arrivato anche Mossali, era agitato e molto sudato. La sera è venuto a cercarlo un ragazzo straniero (il fratello della vittima, ndr) ma lui era già uscito. Lo ha chiamato al telefono e ho sentito che parlavano di un’auto data alle fiamme a Cologne. Nei giorni seguenti mi sono licenziato, capivo che c’era qualcosa di poco chiaro e avevo paura di qualche ritorsione". Un vicino connazionale della vittima ha riferito di avere assistito a una lite tra Rama e Mossali, che faceva affari con auto usate. "Rama mi invitò a prendere un caffè – ha detto Berisha –. Sotto casa c’era un fuoristrada Mercedes con al volante un suo amico meccanico. Si sono messi a litigare perché quell’uomo aveva un debito con lui, Rama gli ha preso le chiavi sostenendo che gliele avrebbe ridate solo dopo aver riavuto i suoi soldi. L’ho fatto ragionare, non mi sembrava il caso che si comportasse così con un amico. Gliele ha ridate. Nei giorni seguenti mi ha detto che il debito era saldato". B.Ras.