PAOLA PIOPPI
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Cronaca

Como, l'intossicazione da monossido? “Era un tentato omicidio della moglie”

Allontanamento da casa e braccialetto elettronico per un cinquantenne. A far insospettire gli inquirenti, è stato innanzi tutto il fatto che il riscaldamento dell’abitazione fosse perfettamente funzionante: quel braciere supplementare acceso in camera non aveva nessun senso

Indagini dei carabinieri

Indagini dei carabinieri

Como, 26 febbraio 2025 – Quando i soccorritori entrano entrati nell’abitazione di notte, lo scorso 26 gennaio, tutto aveva fatto pensare a una intossicazione da monossido incidentale, causata dalle esalazioni di un braciere portato in camera da letto in cui stava dormendo la moglie, per la precisione un barbecue che abitualmente era utilizzato sul terrazzo. Ma poi i carabinieri e i vigili del fuoco, dopo aver accertato la presenza di monossido, avevano iniziato a farsi delle domande sulla presenza in casa di quel barbecue. Arrivando a ipotizzare che in realtà, si era trattato di un tentato omicidio, del marito nei confronti della moglie, attraverso un tentativo di intossicazione nel sonno.

Così l’uomo, un tunisino di 50 anni, è andato incontro a una richiesta di misura cautelare da parte della Procura, e all’applicazione del braccialetto elettronico e allontanamento da casa. A far insospettire gli inquirenti, è stato innanzi tutto il fatto che il riscaldamento dell’abitazione fosse perfettamente funzionante, che quel braciere supplementare acceso in camera non aveva nessun senso. La donna era stata svegliata da uno dei figli, rimediando solo una intossicazione lieve con pochi giorni di prognosi. Ma era stata proprio lei a indirizzare le indagini, spiegando che la sera prima aveva comunicato al marito l’intenzione di separarsi.