"In Val Cavallina semafori come tappi. Trescore cominci a rimuovere il primo"

Il Comitato Statale 42 Val Cavallina chiede interventi urgenti per migliorare la viabilità tra Trescore ed Endine Gaiano, puntando sulla de-semaforizzazione per ridurre gli incidenti e gli ingorghi. Attendono anche azioni sulla variante tra Trescore Balneario e Entratico, rimasta incompiuta.

È una delle strade bergamasche con il più alto tasso d’incidenti rispetto ai veicoli in transito e dove gli incolonnamenti sono uno stillicidio quotidiano. Ora il Comitato Statale 42 Val Cavallina ha deciso di parlare con gli amministratori locali degli interventi più urgenti e facilmente realizzabili, a portata dei municipi, per migliorare la viabilità fra Trescore ed Endine Gaiano: segnaletica e illuminazione, guardrail e pulizia.

Ma la vera crociata ha un altro nome: de-semaforizzazione. "Nel tratto tra Trescore e Endine – spiega il portavoce Massimiliano Russo – ci sono più semafori che fra Treviglio e Trescore e fra Endine e Bolzano, eppure non bastano a garantire la sicurezza degli automobilisti. D’altro canto i semafori hanno la prerogativa di fermare i veicoli, abbassandone drasticamente la velocità media. È fondamentale alzare non la velocità massima dei veicoli bensì quella media, azzerando i continui stop&go dei semafori".

Il Comitato pertanto chiede al Comune di Trescore di iniziare a spegnere, o quantomeno a rendere soltanto attivo su richiesta dei pedoni, il semaforo che regola l’incrocio tra la Provinciale 89 e via don Mazzolari. "Siamo sicuri che così si abbasserebbe drasticamente il tempo che gli automobilisti oggi passano in coda tra il semaforo dell’incrocio con Zandobbio e la rotatoria al confine con Gorlago. Un altro dei tappi da far saltare è quello del semaforo nel centro di Casazza".

Il tutto in attesa che qualcuno batta un colpo sulla variante fra Trescore Balneario e Entratico, opera da 207 milioni di cui è responsabile un commissario straordinario nominato dal Governo, inserita tra le strade da costruire per le Olimpiadi 2026 ma svanita nel nulla.

Michele Andreucci