ROBERTO CANALI
Cronaca

In auto da soli per lavorare oltre confine. Il car pooling dei frontalieri è un fallimento

Continua a essere l’automobile il mezzo di trasporto preferito dai frontalieri per andare al lavoro e il problema, almeno...

Continua a essere l’automobile il mezzo di trasporto preferito dai frontalieri per andare al lavoro e il problema, almeno visto con lo sguardo dei ticinesi, è che ognuno preferisce guidare la propria. Anni di campagne di sensibilizzazione, milioni di euro spesi per realizzare parcheggi di interscambio lungo il confine e potenziare il trasporto pubblico locale non sembrano essere serviti a modificare la loro abitudini, come dimostra uno studio effettuato dal Dipartimento del Territorio del Canton Ticino sulla mobilità in ingresso dall’Italia. Dall’analisi dei dati emerge che l’auto privata è il mezzo di trasporto più utilizzato per spostarsi da casa al lavoro e se i ticinesi la utilizzano nel 68% dei casi i frontalieri lo fanno per il 77%, nonostante un aumento dell’utilizzo del trasporto pubblico del 6,6% negli ultimi anni. Nonostante gli sforzi non decolla il car pooling che piace ai frontalieri, ma anche ai residenti della Svizzera italiana con il risultato che il traffico va in tilt nella fascia oraria d’ingresso e uscita da fabbriche e uffici. L’82% delle auto che circolano in Canton Ticino è occupato dal solo conducente e in base alle interviste il 68,7% degli automobilisti dichiara di non aver mai preso in considerazione la possibilità di portare un’altra persona in auto e dividere le spese del viaggio. Tra i frontalieri solo l’11,6% lo pratica regolarmente e il 13% ricorre a questo strumento più volte durante la settimana. Per gli spostamenti superiori ai 60 minuti il 37,4% dei frontalieri si affida al trasporto pubblico, per i viaggi più brevi invece tra i 15 e i 30 minuti, l’uso dei mezzi pubblici è limitato al 4,5%, Tra i frontalieri, circa uno su quattro (24,3%) possiede un abbonamento per i trasporti pubblici.