Tremezzina, precipita col parapendio: muore Simone Barbetta, titolare del rifugio Venini

La vela si è all’improvviso incrociata e per il 57enne di Menaggio non c’è stato nulla da fare. Un turista tedesco ha visto in diretta la tragedia

Tremezzina, l'intervento di Cnsas e 118 per recuperare e soccorrere l'uomo caduto con il parapendio

Tremezzina, l'intervento di Cnsas e 118 per recuperare e soccorrere l'uomo caduto con il parapendio

Tremezzina (Como) – Il turista tedesco stava osservando il parapendio volare nel cielo sopra Tremezzina. Le sue evoluzioni, l’uomo alla sua guida sospeso nel vuoto. Ma all’improvviso lo ha visto perdere il controllo, la vela intrecciarsi, e per Simone Barbetta, 57 anni di Menaggio, è stata la fine. In pochi attimi è precipitato, sparendo nella vegetazione del Monte Crocione nei pressi del rifugio Venini, di cui era titolare. Immediato è scattato l’allarme, ieri poco dopo le 16.30. Ma raggiungere quel luogo impervio, non è stato semplice. Areu ha inviato in posto l’elisoccorso decollato da Milano, assieme ai tecnici del Cnsas Lombardo, Stazione Lario Occidentale della XIX Delegazione Lariana e ai carabinieri di Tremezzina. Quando è stato recuperato, le sue condizioni erano drammatiche, ed è stato dichiarato morto in ospedale.

Nel frattempo il magistrato di turno della Procura di Como, ha disposto il sequestro della vela da parapendio, marca Supaire, e deciso di svolgere l’autopsia. Non è infatti escluso che l’uomo possa aver avuto un malore, che potrebbe giustificare l’improvvisa perdita di controllo del parapendio.

Ieri pomeriggio i carabinieri di Tremezzina, dopo aver svolto il sopralluogo nel punto del drammatico atterraggio, difficilissimo da raggiungere, hanno recuperato la vela, e sentito, aiutati da un interprete, l’unico testimone dell’incidente: un turista tedesco che ha seguito in diretta il parapendio precipitare, capendo subito la drammaticità di ciò che stava accadendo. Che il parapendio possa essere stato danneggiato o aver avuto dei problemi, sembra improbabile, anche se è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria, mentre è più probabile un errore umano, un vento che ha fatto perdere il controllo, o un malore.

L’uomo è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia, dove è atterrato l’elisoccorso, ma per lui i medici non hanno potuto fare nulla. Già in mattinata il soccorso alpino era stato attivato per un altro intervento a Laino, sempre in una zona impervia, dove una donna di 76 anni aveva avuto un malore mentre si trovava nel bosco. I soccorritori l’hanno raggiunta, affidata alle cure del 118 e trasportata all’ospedale Valduce di Como.