Con un tratto di penna, deciso con tutta probabilità dal Viminale, è stato cancellato il centro di accoglienza migranti in via Tibaldi, a Tavernola. A darne notizia è stata l’assessore ai Servizi Sociali, Angela Corengia, rispondendo in Consiglio comunale a una mozione presentata dalla lista Rapinese che chiedeva di destinare a un’altra finalità l’ex scuola.
Alla fine non ce n’è stato bisogno, il Ministero dell’Interno ha già provveduto anche a cancellare i 457mila euro che erano stati assegnati al Comune di Como per finanziare l’intervento di recupero dell’edificio. Lavori che sarebbero costati 686mila euro e che per ora sono stati sospesi. Anziché l’ex scuola di Tavernola la prefettura ha chiesto la concessione in comodato d’uso del centro di via Sacco e Vanzetti a Prestino.
A tirare un sospiro di sollievo sono gli abitanti del quartiere che non hanno mai legato più di tanto con i migranti, mandati qui dal Comune fin dagli anni ’90 approfittando della posizione periferica. Allora in via Tibaldi avevano trovato posto i rifugiati in fuga dalla guerra del Kosovo, poi il loro posto è stato preso dai migranti in fuga dall’Africa che qui dentro hanno vissuto fino a pochi anni fa. Con il calo degli arrivi l’ex scuola è stata chiusa, ma la convenzione con il ministero non era mai venuta meno, fino alla svolta comunicata l’altra sera.
Ro.Can.