ROBERTO CANALI
Cronaca

Il lago torna a esondare . Paratie ancora abbassate : "Anni di disagi senza risultati"

Como, non c’è pace sul lungolago con l’acqua che arriva in piazza. Problemi per la viabilità

Como, non c’è pace sul lungolago con l’acqua che arriva in piazza. Problemi per la viabilità

Como, non c’è pace sul lungolago con l’acqua che arriva in piazza. Problemi per la viabilità

Con la fine del cantiere delle paratie, praticamente completato nella sua parte idraulica, i comaschi pensavano di potersi lasciare definitivamente alle spalle le esondazioni del loro lago. Almeno per ora le cose non stanno andando così e ieri se n’è avuta l’ennesima riprova, con il balletto dell’acqua alta che ha costretto a chiudere prima una e poi entrambe le corsie della strada del lungolago, con ripercussioni su tutto il traffico del centro cittadino. Le prime avvisaglie si sono avute già nella giornata di mercoledì, quando l’acqua ha iniziato ad allagare la strada anche se il livello di esondazione era ancora lontano. Colpa delle grandi vasche al di sotto della passeggiata, il “cuore“ del sistema idraulico che deve proteggere Como dall’acqua alta, che sono state realizzate ma per entrare davvero in funzione hanno bisogno del collegamento dell’Enel.

"Dopo tutti questi anni di disagi causati dai lavori in corso – spiega Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd - la città di Como si ritrova ancora senza risultati concreti. Il sistema elettrico e idraulico non funziona correttamente e l’acqua continua a fuoriuscire dai tombini, creando problemi anche seri alla viabilità. Sappiamo che sono in corso procedure di collegamento, ma a oggi non è stata fornita alcuna tempistica". Ieri a dare i problemi è stato il lago che in serata era 8,5 centimetri sopra lo zero idrometrico, con un afflusso di oltre 900 metri cubi al secondo e un deflusso di 500 metri cubi. I comaschi speravano nel debutto delle paratie mobili, le parancole da montare a mano che sono custodite sotto la passeggiata, finora impiegate solo durante le esercitazioni. Anche questa volta però la Protezione civile ha preferito lasciarle al loro posto.