I due ladri salvati dai carabinieri restano in carcere

Il giudice ha convalidato l’arresto. I militari del Nucleo operativo hanno recuperato anche ricetrasmittenti

Potrebbero scappare, o, peggio, ricominciare subito a mettere a segno furti e truffe. Per questo restano in cella i due ladri che i carabinieri del Nucleo operativo di Merate hanno prima inseguito, poi salvato perché per scappare si sono buttati nella scarpata vicino al ponte di Paderno d’Adda e infine arrestato.

Si tratta di due nomadi di 36 e 37 anni, il primo residente in provincia di Torino, il secondo ufficialmente domiciliato ad Asti, ma in realtà senza una dimora fissa perché campano di espedienti in giro per l’Italia. Il gip del Tribunale di Lecco ne ha convalidato l’arresto e ha disposto la custodia in carcere in attesa che siano processati. Sono accusati di furto, resistenza e violenza a pubblico ufficiale e porto di arnesi da scasso. I militari, che erano in borghese a bordo di un’auto civetta, li hanno localizzati mentre scappavo al termine dell’ennesimo blitz in una villetta di Casatenovo in sella ad una Kawasaki Z1 con la targa modificata.

Nello zaino che portava uno dei due gli investigatori tra il resto hanno trovato due ricetrasmittenti che utilizzavano sia al posto dei telefonini per non essere intercettati, sia per intercettare loro le comunicazioni radio dei carabinieri. Sono stati recuperati inoltre un flessibile, un piede di poro, dischi di seghe circolari e cacciaviti, ma anche soldi e refurtiva dell’ultimo furto.

D.D.S.