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Grandate, il caso dell'acqua alla propazina agita anche il Consiglio comunale

A sollevare la questione è stato il gruppo di minoranza 'Uniamo Grandate'

Lavori all'acquadotto

Grandate (Como), 29 settembre 2019 - Non è andato giù agli abitanti di Grandate il fatto di aver bevuto, praticamente fino alla fine di agosto, l’acqua del rubinetto contaminata dalla propazina, un diserbante dagli effetti cancerogeni. A sollevare la questione in Consiglio comunale è stato il gruppo di minoranza di Uniamo Grandate, preoccupato dalla comunicazione di Acsm-Agam che ha spiegato al Comune come l’analisi del parametro della propazina non è completamente attendibile.

«Non solo il sindaco si rifiuta di concedere uno sgravio sulle prossime bolette a compensazione del disagio arrecato alla cittadinanza costretta a comprare per sei giorni l’acqua in bottiglia, da utilizzare anche per cucinare e per lavarsi – spiega il capogruppo di minoranza, Dario Lucca – Spiace rilevare che a oggi non sono ancora state consegnate le analisi, richieste in forma ufficiale, dell’acqua nei mesi di aprile, maggio e giugno. Nonostante precisi e solenni impegni pubblici le stesse analisi non sono state ancora pubblicate neppure sul sito del Comune». Così la minoranza chiede di inoltrare alla Procura della Repubblica di Como la comunicazione con cui Acsm-Agam informa di non poter fornire analisi precise sulla presenza della propazina nell’acqua distribuita in rete. «Ho chiesto al sindaco di procedere anche con l’immediata recinzione dell’area attorno al serbatoio pensile che meriterebbe l’attivazione di sistema di videosorveglianza», prosegue Lucca.