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Gli studenti del “Badoni“ a lezione di legalità. Dentro il carcere incontrano i detenuti

180 studenti dell'Istituto Superiore Badoni di Lecco visitano la Casa Circondariale di Lecco per una lezione di legalità e civiltà. Incontrano la direttrice, la comandante della Polizia Penitenziaria e i detenuti. Un'esperienza formativa per i ragazzi.

Gli studenti del “Badoni“ a lezione di legalità. Dentro il carcere incontrano i detenuti

Studenti in carcere, non perché l’hanno combinata grossa, ma per partecipare a una lezione di legalità, oltre che di civiltà, perché in carcere non si punisce e basta, si recuperano socialmente i reclusi. Gli studenti di 5ª dell’istituto superiore Badoni di Lecco, prima hanno incontrato l’ormai ex direttrice della Casa circondariale di Lecco Antonia D’Onofrio, la comandante degli agenti di Polizia Penitenziaria Giovanna Propato e 2 suoi poliziotti, l’educatrice Gloria Cattaneo e l’assistente Vito Pepe; poi, i 180 giovani delle 11 classi di 5ª, sono andati a trovare a turno i detenuti. A organizzare lezione e visita gli insegnanti del dipartimento di lettere del Badoni. "È stato un momento molto formativo perché si è creata una socialità più interattiva fra ragazzi e detenuti", spiegano i prof. La Casa circondariale è divisa su 4 piani in cui ci sono 38 celle: 32 sono di 7-9 mq a uso doppia, mentre altre 6 sono di 18-20 mq e accolgono 4 detenuti. Ospita 83 reclusi, rispetto ad una capienza prevista di 53, ma tollerabile di 88. Più della metà, 51, stranieri. Non ci sono donne. Sono reclusi in attesa di giudizio o con condanna definitiva per reati che prevedono pene minori. La struttura risale alla prima metà del Novecento ed è stata ristrutturata nel 2004. Pescarenico è considerato un carcere modello per l’attenzione ai detenuti. D.D.S.