
Chiedono di convocare al più presto un tavolo interministeriale per discutere dei problemi dei frontalieri i dieci consigli sindacali interregionali che si sono riuniti a Riccione nel primo convegno internazionale dedicato ai lavoratori frontalieri e transfrontalieri.
"È indispensabile stralciare la nuova e sul sistema sanitario universale, norma contenuta nella bozza della legge di bilancio, che prevede un prelievo dal 3 al 6 per cento sui salari netti delle lavoratrici e lavoratori frontalieri, con la paradossale conseguenza di riprendersi ciò che faticosamente abbiamo ottenuto con la sottoscrizione del Memorandum d’intesa nel 2020 sul nuovo accordo relativo all’imposizione fiscale dei frontalieri - spiegano Giuseppe Augurusa della Cgil, Marco Contessa della Cisl e Raimondo Pancrazio della Uil - Analogamente è auspicabile sottoscrivere in tempi brevi l’Accordo Quadro europeo sul telelavoro transfrontaliero entrato in vigore il 1° luglio 2023 per i Paesi aderenti, che consente di mantenere invariata la legislazione in materia di sicurezza sociale del Paese di lavoro in caso di lavoro da remoto dal Paese di residenza, a condizione che il tempo di lavora complessivo resti al di sotto del 50%".