ROBERTO CANALI
Cronaca

Tremezzina, il sindaco: "La festa dei partigiani non si macchi con ritrovi fascisti"

Il primo cittadino Guerra punta il dito contro le manifestazioni davanti a Villa Belmonte

Una manifestazione neofascista a Tremezzina

Tremezzina, 25 aprile - Il XXV Aprile è la festa dei partigiani e non di chi combatté sotto la bandiera della Repubblica di Salò, per questo il sindaco Mauro Guerra ha chiesto al prefetto e al questore di intervenire per bloccare possibili manifestazioni dei nostalgici in camicia nera di fronte ai cancelli di villa Belmonte. «E’ del tutto inaccettabile che una manifestazione del genere si possa svolgere in concomitanza con la Festa della Liberazione – ha scritto il sindaco –. In secondo luogo ribadisco che sul territorio del Comune di Tremezzina, come in tutta Italia, non possono essere consentite manifestazioni pubbliche di alcun tipo in contrasto con le norme che puniscono l’apologia del fascismo. Iniziative che sono altra cosa dalla pietà e dal religioso o laico ricordo dei morti e dei caduti".

La distinzione non è casuale, il sindaco ce l’ha con chi oggi voleva manifestare in camicia nera di fronte ai cancelli di villa Belmonte, non con chi parteciperà alla Messa di suffragio per Benito Mussolini e Claretta Petacci il 2 maggio nella chiesa di Giulino di Mezzegra. "Chiedo il massimo rigore e vigilanza perché queste manifestazioni siano proibite oppure perseguite con determinazione – conclude il sindaco di Tremezzina –. Basta con l’oltraggio della memoria delle vittime dell’occupazione nazista e della dittatura fascista".