ROBERTO CANALI
Cronaca

Costretti a vendere la ferrovia Como-Lecco: ma è il plastico di 40 metri quadri

Acquistato da Rotabili storici, i membri del Club Treni Brianza: "Era il nostro orgoglio. Abbiamo impiegato dodici anni per realizzarlo"

Un dettaglio del plastico

Asso (Como), 2 febbraio 2021 -  Per la stessa regola per cui i libri non si bruciano i trenini non si buttano via, al massimo li si regala ad altri collezionisti come sono stati costretti a fare i membri del Club Treni Brianza, sotto sfratto dall’inizio di dicembre e costretti a liberarsi loro malgrado di un grande plastico di oltre 40 metri quadri che riproduce, in maniera certosina, la ferrovia Como-Lecco. "E’ il nostro fiore all’occhiello, ci abbiamo messo dodici anni per realizzarlo ma abbiamo dovuto metterlo in vendita su internet a un prezzo simbolico perché con lo sfratto che incombe rischiava di finire in discarica – spiega il presidente del club Daniele Ghillioni –. Con quello che abbiamo ottenuto pagheremo le spese di trasloco per mettere in un magazzino o un garage il resto della collezione di libri e cimeli ferroviari".

In beve tempo sono pervenute ben 42 richieste e centinaia di lettere di solidarietà da tutta Italia. Anche così non è stato facile liberarsi del grande plastico e alcuni componenti del club, come Matteo, non sono riusciti a trattenere le lacrime quando hanno dovuto smontarlo, imballarlo in casse e spedirlo a Milano. "Quanti ricordi, l’ho visto crescere come un bambino – ricorda -. Avevo 6 anni quando ho iniziato a lavorarci e per me è e resterà il plastico più bello del mondo".

D’ora in poi per vederlo dovrà prendere il treno e raggiungere Milano Smistamento, dove ha sede l’Associazione Rotabili Storici che ha acquistato il grande modellino in convenzione con Fondazione FS. Perso il plastico sociale, ora il Club Treni Brianza ha poco più di un mese per salvare il plastico modulare, la biblioteca e il museo di cimeli. "Dobbiamo andarcene entro il 14 marzo – dice il presidente Ghillioni – non ci è stata concessa nessuna proroga. Troviamo totalmente ingiusto e ingrato il trattamento che ci è stato riservato, dopo tutto quello che il nostro gruppo ha fatto per la comunità in questi anni".