
Nel mondo intimo di Ugo Bernasconi, c’era spazio per pochi: la moglie e i figli, gli affetti più cari....
Nel mondo intimo di Ugo Bernasconi, c’era spazio per pochi: la moglie e i figli, gli affetti più cari. Protagonisti di una parte delle opere dell’artista, nato a Buenos Aires nel 1874, stabilitosi a Parigi per alcuni anni dove conobbe Matisse ed espose vicino a Cezanne e scomparso a Cantù nel 1960. E’ il mondo che ora dà il titolo alla mostra che si inaugura sabato 30 maggio alle 18, alla Pinacoteca civica di Como. Curata da Elena Di Raddo, realizzata a partire da un importante nucleo di opere dell’autore e di altri artisti donate recentemente dall’erede, rimarrà aperta al pubblico fino al 14 settembre, da martedì a domenica dalle 10 alle 18. Il percorso espositivo, che si snoda nelle sale dedicate alle esposizioni temporanee al primo piano e prosegue nello spazio Campo, mostra la progressiva formazione e maturazione, dalla fase divisionista alla pittura monocroma: dai paesaggi ai numerosi viaggi di cui sono esposti alcuni bozzetti preparatori inediti realizzati su tavolette lignee.
Dalla ritrattistica femminile agli affetti familiari, dove protagonisti sono appunto la moglie e i figli, che diventano il soggetto prediletto dell’artista a partire dal trasferimento a Cantù nel 1918. All’esterno delle sale sono presenti alcune nature morte. In tutto una cinquantina di opere, tra cui dipinti di altri artisti, amici di Bernasconi come Vittore Grubicy de Dragon, Tullio Garbari e Piero Marussig. P.P.