Al cimitero per la madre, beffa la scorta ed evade

Nel Comasco caccia al detenuto che è riuscito a fuggire nei boschi. A dicembre il giudice gli aveva negato la presenza al funerale

Il detenuto evaso ieri durante la protesta al carcere del Bassone

Il detenuto evaso ieri durante la protesta al carcere del Bassone

Gravedona ed Uniti (Como) ​- Aveva ottenuto di poter far visita alla tomba della madre, dopo che il giudice, a dicembre, non gli aveva concesso di partecipare al suo funerale per motivi di pericolosità sociale. Massimo Riella, 47 anni di Gravedona, detenuto del carcere Bassone di Como, ieri mattina è riuscito a fuggire. L’evasione è avvenuta all’interno del cimitero di Brenzio, piccola frazione di Gravedona, sulla sommità del lago di Como, mentre era scortato da quattro agenti: la dinamica di ciò che avvenuto non è ancora chiara, ma sembra che Riella sia riuscito a colpire un agente con una gomitata al volto, divincolandosi e scappando verso la fitta boscaglia che circonda il camposanto, che si trova al di fuori dell’abitato in un’area particolarmente impervia. Gli agenti lo hanno rincorso tra i rovi, hanno subito chiamato i rinforzi, e per ore la stessa polizia penitenziaria e le altre forze dell’ordine hanno perlustrato l’area boschiva, pur con grandi difficoltà nel doversi muovere in un ambiente che Riella, cresciuto in quelle zone e con trascorsi di bracconaggio, conosce invece bene.

È accusato di aver commesso una rapina in abitazione lo scorso ottobre, ai danni di una coppia di ottantenni, minacciati con un coltello, ma già un anno fa era stato arrestato per il possesso di un fucile con matricola abrasa. La sua cattura, avvenuta a metà dicembre, era stata preceduta da giorni di ricerca, dopo una fuga avvenuta gettandosi dal secondo piano dell’abitazione i cui si stavano per presentare i carabinieri. A inizio gennaio si era arrampicato sulle grondaie di un cortile del carcere, raggiungendo il tetto, dove non aveva avuto più possibilità di proseguire ed era rimasto bloccato per ore, fino a essere recuperato con l’autoscala dei vigili del fuoco. Quel tentativo di evasione, era avvenuto pochi giorni dopo il funerale della madre, a cui non gli era stato concesso di partecipare in quanto ritenuto troppo a rischio. Ora aveva fatto nuovamente istanza per poter andare a far vista alla madre, che gli era stata accolta. Scortato da quattro agenti, ieri mattina – forse con già il suo piano in testa - ha lasciato il carcere per affrontare il viaggio fino a quelle zone quasi impraticabili in cui è cresciuto, e di cui conosce ogni angolo.