PAOLA PIOPPI
Cronaca

Droga e monete false a Cantù. Patteggiano in dodici

Le indagini dei carabinieri avevano portato a quindici arresti complessivi. In un capannone si riproducevano pezzi da 2 euro poi commercializzati

La Zecca scoperta in un magazzino adibito apparentemente a carpenteria

Cantù (Como), 2 ottobre 2020 - Droga e monete false, stampate clandestinamente in un capannone di Garbagnate Monastero. Reati per cui a marzo erano stati arrestati in 16: ora 12 hanno deciso di patteggiare. Le indagini erano state condotte dai carabinieri del Nucleo operativo di Cantù, coordinati dal sostituto procuratore Simona De Salvo, che qualche settimana fa ha chiesto il giudizio immediato per 15 indagati. Ora 12 hanno chiesto di patteggiare, trovando un accordo con la Procura, che dovrà essere vagliato dal gip Francesco Angiolini. Le pene variano da un minimo di 2 anni a un massimo di 4 anni e 10 mesi per Simone Sibio, 38 anni di Cermenate, già ai domiciliari per altra vicenda, definito nella misura cautelare "personaggio più significativo e influente".

Insieme a lui hanno chiesto l’applicazione della pena gli altri indagati per droga e chi era impegnato nella produzione di monete nel capannone apparentemente adibito a carpenteria, dove erano state installate un paio di presse per fabbricare i 2 euro: Pierluigi Bianchi, 72 anni di Cernobbio, per essersi occupato della commercializzazione, Ottavio Labanca, 64 anni di Civate, per aver materialmente prodotto le monete, Michelangelo Mandaglio, 56 anni di Lomazzo, ritenuto il direttore della produzione, Francesco Schettini, 66 anni di La Valletta Brianza. Tre non hanno chiesto riti alternativi: Mauro Gessaga, 52 anni di Cermenate, e Christian Giurizzato, 44 anni di Lazzate, indagati per droga, e Vincenzo Sergi, 58 anni di Sanremo, accusato di spendita di monete false. Stralciata la posizione di Christian Mandaglio, 35 anni di Cermenate, indagato a piede libero: il padre Michelangelo si è assunto la responsabilità della detenzione di droga.