Como e Varese centro della droga: ecco le famiglie coinvolte negli affari

Dall’Olanda alla Lombardia: i nomi più illustri che controllavano il traffico di cocaina, hashish e ketamina

Gli arresti sono stati eseguiti dalla Guardia di finanza

Gli arresti sono stati eseguiti dalla Guardia di finanza

Un’associazione a delinquere creata per gestire un traffico di cocaina, hashish e ketamina che partiva dall’approvvigionamento per poi occuparsi della rivendita sul mercato lombardo, principalmente, ma in alcuni casi anche nazionale. La principale ipotesi di reato dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita ieri mattina tra Como e Varese ha condotto in carcere Domenico Salvatore Papalia, 41 anni domiciliato a Turate, il fratello Daniele Antonino Papalia, 40 anni domiciliato a Cislago e Giuseppe Pelaia, 51 anni residente a Rovello Porro. Un sistema che partiva dai Paesi Bassi, dove venivano caricati e camion, e finiva nel magazzino di via Carducci 26 a Gerenzano.

Trasporti da 100 e 113 chili di cocaina, 240 chili di hashish o ancora 175 di cocaina, come accertato tra giugno 2020 e febbraio 2021, solo per citare le consegne più ingenti. Al vertice dell’associazione è stato individuato Bartolo Bruzzaniti: capace di prendere decisioni in autonomia, dare disposizioni e autorizzazioni. Al suo fianco comparivano, tra gli altri, le figure dei due fratelli Papalia e di Pelaia. La gestione del magazzino di Gerenzano era affidata a Domenico Salvatore, "alle dirette dipendenze del vertice dell’associazione", coadiuvato da Daniele Antonino. Quest’ultimo sarebbe stato introdotto nel giro dal fratello Domenico che si fa "garante della sua affidabilità", e si prestava anche a fare da corriere quando Bruzzaniti lo richiedeva.

Ma principalmente ai due erano affidati tutti i compiti necessari a gestire il magazzino: il coordinamento delle operazioni di carico e scarico, la verifica dei panetti per verificare la corrispondenza tra la droga di cui era previsto l’arrivo, e quella effettivamente giunta a destinazione, con immediata relazione a Bruzzaniti, confezionamento del denaro secondo le modalità indicate dal capo per la consegna all’incaricato del ritiro del contante – "in confezioni di plastica recanti l’indicazione della somma al fine di operare le consegne di denaro a Milano" - e il coordinamento dei corrieri. I fratelli Papalia "partecipano attivamente alle operazioni di scarico, di verifica e conteggio dello stupefacente ricevuto e di smistamento di parte del carico". Così ai due fratelli, soprattutto a Domenico, viene contestata anche una lunga lista di reati attinenti le gestione e cessione della droga.

"Tanto chi prende sono nostri e dove arrivano sono sempre gente nostra" aveva detto un giorno Bruzzaniti a Domenico Papalia, sua "persona di fiducia", per tranquillizzarlo mentre gli forniva indicazioni sulla consegna del denaro. Pelaia invece è accusato di aver messo "stabilmente a disposizione dell’associazione" il capannone di via Carducci, diventato la base logistica del traffico proveniente dal Nord Europa. Si ritiene inoltre che Pelaia abbia partecipato all’attività di smercio della droga, "acquistando per sé stupefacente a prezzo di favore, così come disposto da Bruzzaniti in virtù del suo indispensabile supporto al sodalizio". In un episodio di cessione di stupefacenti , avvenuto il 18 febbraio 2021, risulta anche coinvolto Angelo Pisana, 41 anni domiciliato a Busto Arsizio, anche lui destinatario di custodia cautelare in carcere: assieme a Daniele Papalia, e su delega di Bruzzaniti, avrebbe trasportato a Roma 14 chili di cocaina suddivisi in 40 panetti, destinati a un cliente identificato solo con il suo nickname di un device criptato.

Era stato invece identificato un altro utilizzatore di un device utilizzato per prendere accordi, il cui nickname era "calabrese": si tratterebbe di Mario Morabito, 50 anni domiciliato a Caronno Pertusella, ora destinatario della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il 2 marzo 2021 avrebbe acquistato un panetto di cocaina da 360 grammi, consegnata da Domenico Papalia.