Como, nella città dei divieti ora anche i pescatori finiscono nel mirino

Cambiano le regole: vietato pescare da riva

Pescatori a Como

Pescatori a Como

Como, 2 giugno 2019 - Sta diventando la città dei divieti Como e l’ultima categoria a finire nel severissimo regolamento di polizia urbana, da settimane al vaglio dell’aula di Palazzo Cernezzi, sono i pescatori ai quali verrà praticamente proibito di praticare il loro sport nel primo bacino del lago. Finora le regole erano semplici, l’attuale art.9 del regolamento in vigore, scritto ottant’anni fa, vieta di pescare mettendo in pericoli i pedoni ma di fatto consente l’esercizio della pesca sui moli e le dighe e in tutti i tratti di spiaggia del lago «non adibiti a pubblica spiaggia o viale».

Poi ci sono le regole stabilite con le associazioni di categoria che ad esempio limitano l’attrezzatura di ogni pescatore a un massimo di tre canne armate ciascuna con un massimo di 5 esche naturali e artificiali e fanno divieto di occupare oltre dieci metri di sponda. Lo stretto indispensabile per far andare d’amore e d’accordo turisti e pescatori per oltre mezzo secolo, almeno fino alla decisione della Giunta di cambiare le regole. Anzitutto si è deciso che di giorno è praticamente vietato ovunque nel primo bacino pescare da riva con la canna: tassativamente proibito nella passeggiata che dall’hangar porta a Villa Olmo, sulla diga foranea, il molo di Sant’Agostino e viale Geno. Uniche deroghe consentite sulla diga e sul molo, ma solo durante la notte.

«Molti di noi pescano già dopo il tramonto per questioni di disponibilità e perché è più semplice che i pesci abbocchino – spiegano i pescatori comaschi – Qui però non siamo di fronte a una scelta, ma a un obbligo. Questo regolamento è stato modificato senza consultare nessuno di noi e neppure la nostra associazione di categoria. La pesca è il nostro sport e noi paghiamo per esercitarla 100 euro l’anno di permesso, a queste condizioni tanto vale non rinnovare la tessera». In Comune per ora tengono la linea della fermezza: impossibile far coesistere pescatori e turisti, anzi da parte delle opposizioni è stato depositato un emendamento ancora più restrittivo che proibisce anche la pesca notturna. «Si dimenticano che anche noi siamo un richiamo turistico, anzi spesso a farci compagnia ci sono stranieri che sono a Como in vacanza. Evidentemente qualcuno preferirebbe il lungolago deserto».