Omicidio Molteni, Stefano Posca patteggia

Il giovane di Cesano Maderno era accusato di favoreggiamento, verso Michele Crisopulli, e di aver partecipato al rogo dell'auto dell'architetto

Proseguono le indagini sul delitto Molteni

Proseguono le indagini sul delitto Molteni

Carugo, 15 settembre 2016 - Incendio doloso dell’auto di Alfio Molteni, favoreggiamento di Michele Crisopulli, uno degli uomini accusati del suo omicidio, e due episodi di spaccio di droga. Reati per i quali ieri mattina ha patteggiato quattro anni di carcere Stefano Posca, 27 anni di Cesano Maderno, arrestato a fine marzo dopo cinque mesi di indagini, partite la sera del 14 ottobre, quando l’architetto di 58 anni venne ucciso da due colpi di pistola, davanti alla sua abitazione di Carugo.

Quando i carabinieri del Reparto Investigativo di Como, coordinati dal sostituto procuratore Pasquale Addesso, sono arrivati a concludere una prima trance di indagini, avevano arrestato Michele Crisopulli, 44 anni di Cesano Maderno, ritenuto uno degli esecutori dell’omicidio, anche se non la persona che ha materialmente sparato. Assieme a lui, era finito in carcere Posca, che lo aveva aiutato a far sparire l’auto di Molteni, raggiungendolo mentre si allontanava da Carugo, per poi aiutarlo a bruciarla un’ora e mezza dopo l’omicidio, nella zona industriale di Paderno Dugnano. Infatti quell’omicidio – per il quale successivamente sono stati arrestai Luigi Rugolo, guardia giurata di 44 anni di Seveso, mandante dell’atto intimidatorio e Vincenzo Scovazzo, 60 anni di Cesano Maderno – doveva essere l’ultima minaccia nei confronti di Molteni, come i numerosi episodi che lo avevano preceduto, ma il proiettile che avrebbe solo dovuto gambizzarlo, gli ha reciso l’arteria, senza lasciargli scampo.

Scovazzo e Crisopulli, si erano improvvisamente trovati nell’impossibilità di recuperare l’auto parcheggiata a qualche decina di metri di distanza, ed erano fuggiti a bordo della Polo dell’architetto, appena tolta dal garage e con le chiavi già inserite nel cruscotto. In aiuto di Crisopulli, era arrivato Posca, senza sapere che entrambi, lungo diversi tratti del tragitto percorso, erano stati ripresi dalle telecamere. Ieri, davanti al gup di Como Maria Luisa Lo Gatto, Posca ha formalizzato il patteggiamento. L’ultimo atto di una vicenda con ancora diversi lati oscuri, che solo la fine delle indagini e il successivo dibattimento potranno chiarire.