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Como, traffico illecito di rifiuti dal Sud. Il Comune parte civile al processo

Con la costituzione parte civile del Comune di Como, si è aperto ieri a Como il processo a carico di quattro persone imputate nell’ambito di un filone dell’indagine della Dda su un traffico e smaltimento illeciti di ingenti quantità di rifiuti, avvenuto principalmente tra la Lombardia, la Calabria e la Campania, che lo scorso ottobre aveva portato a 11 arresti.

A febbraio il Tribunale di Milano, accogliendo l’eccezione di uno degli imputati, un trasportatore, aveva disposto il trasferimento del procedimento per competenza territoriale a Como. Imputati sono Sara Costenaro, 44 anni, Marco Izzo, 34 anni, Matteo Salomone, 35 anni, e Assunta Villella, 46 anni.

I quattro imputati a dibattimento rispondono a vario titolo del coinvolgimento in un traffico illecito di rifiuti. Altri sei indagati, all’epoca raggiunti da misura cautelare chiesta dal sostituto procuratore della Dda di Milano, Silvia Bonardi, hanno scelto il rito abbreviato, tra cui i fratelli Maurizio e Stefano Assanelli e Angelo Romanello.

L’indagine era nata da un collegamento con gli incendi ad alcuni depositi di rifiuti in Lombardia. Secondo la ricostruzione, Romanello sarebbe stato il "dominus del sodalizio" a cui avrebbero fatto riferimento una serie di società in Lombardia e i rifiuti, in parte provenienti anche dal Napoletano, tramite una serie di passaggi tra impianti a volte fittizi, finivano in capannoni abbandonati in diverse aree industriali del Nord Italia, che venivano riempiti e poi chiusi saldandone addirittura le porte: uno di questi, in località La Guzza di Como, era gestito dalla Smr Ecologia srl, ritenuto il reale snodo del traffico.

Pa.Pi.