Como, tenta di strangolare la moglie: "Aiuto, aiuto mi uccide"

La donna salvata dall’allarme lanciato dalla vicina che ha fermato l’aggressione suonando il campanello dell’alloggio. L’uomo in carcere

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Como, 24 ottobre 2019 - Martedì mattina alle 9 Giancarlo Mosconi, comasco di 65 anni, ex dirigente del Settore Cultura dell’Amministrazione Provinciale, ha raggiunto in camera da letto sua moglie, che si stava preparando per andare al lavoro, come se volesse salutarla. Invece ha cercato di strangolarla. In un primo momento si è avvicinato a lei e l’ha abbracciata, ma poco alla volta ha aumentato la stretta, fino a impedirle di muoversi. All’improvviso, preso da uno scatto d’ira, l’ha affettata al collo, tentando si strangolarla e spingendola poi verso l’armadio. Le ha sbattuto la testa contro la cassettiera e il muro. 

Mentre la donna cercava di divincolarsi, ormai in preda al panico, i due sono finiti a terra: lei gridava, lui si è messo a cavalcioni sopra di lei, le sbatteva la testa sul pavimento, ha tentato di tapparle la bocca. Ha persino cercato di prendere da sotto il letto un oggetto in ferro, ma in quel momento la donna è riuscita a divincolarsi, dare un calcio a quell’oggetto prima che venisse usato contro di lei, raggiungendo il balcone della loro abitazione al secondo piano di una palazzina di via Scalini, e chiamando aiuto: «Mi uccide» gridava, sperando che qualcuno intervenisse in suo soccorso. Ma è durato pochissimi attimi: Mosconi l’ha raggiunta e trascinata in cucina. In quel momento una vicina, attirata dalle grida, ha iniziato a suonare il campanello del loro appartamento: solo a quel punto Mosconi ha allentato la presa, consentendo alla moglie di correre verso la porta. La vicina l’ha soccorsa e portata a casa sua, ha chiamato il 118 e la polizia, intervenuta con due pattuglie della Squadra Volante.

Gli agenti della questura del capoluogo lariano hanno trovato Mosconi in stato confusionale: l’uomo ha ammesso quanto aveva appena fatto, poco prima l’arrivo degli equipaggi delle Volanti, cercando di buttarsi dalla finestra dell’abitazione, ma è stato immediatamente bloccato dai poliziotti intervenuti nell’alloggio. È stato quindi portato in Questura, dove gli agenti hanno ricostruito minuto dopo minuto cosa era accaduto, per poi arrestarlo con le accuse di tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia, e denunciarlo a piede libero per violenza a pubblico ufficiale. Nel frattempo la moglie è stata portata in Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Anna e medicata, dimessa con una prognosi di sette giorni. Ora Mosconi si trova rinchiuso in carcere, al Bassone, in attesa di incontrare il giudice per l’interrogatorio di convalida del suo arresto. Un possibile nuovo femminicidio sventato dal tempestivo allarme lanciato dalla vicina di casa e dall’altrettanto rapido intervento sul posto degli agenti.