Como, addio a don Renzo Scapolo il "prete degli ultimi"

Fondatore dell'Associazione Sprofondo rimase per quattro anni a Sarajevo sotto assedio lavorando per il ritorno della pace

Don Renzo Scapolo

Don Renzo Scapolo

Como, 2 maggio 2017 - Per chi l'ha conosciuto rimarrà per sempre il ricordo del suo sorriso e la capacità di non perdere mai la speranza, anche nelle situazioni che sembrano disperate. Se n'è andato a 79 anni don Renzo Scapolo, il "prete degli ultimi" ma anche il "parroco della pace" per il suo impegno contro la guerra in tutto il mondo. Da tempo era malato e ieri mattina si è spento all'ospedale Fatebenefratelli di Solbiate. Nato a San Giustina in Colle, in provincia di Padova, era stato ordinato sacerdote nel lontano 1965. 

Parroco di Plesio prima, poi a Valmorea e infine a Como, collaboratore nella parrocchia di Santa Maria Regina e vicario a San Carpoforo don Giusto alla sua attività ecumenica aveva affiancato l'impegno per gli ultimi attraverso l'Associazione Sprofondo. Si impegnò in Argentina contro gli eccidi e le torture della dittatura dei colonnelli poi negli anni '90 in Bosnia Erzegovina, soprattutto a Sarajevo

Il suo rapporto con i Balcani nasce da molto lontano. Allo scoppio del conflitto in Croazia e Slovenia nel 1991, si attivò con i Beati Costruttori di Pace per organizzare la marcia “Tre città una pace”. Nel novembre del 1994 prese i primi contatti con l’allora vescovo di Sarajevo, Vinko Pulijc, e il sindaco Kupusovic. Fu don Renzo a organizzare la prima campagna di raccolta fondi per acquistare stufe a legna per la povera gente.

Per otto mesi parla su radio Maria tutti i giovedì sera, collegandosi con un ospite bosniaco. Il 25 dicembre 1994 partì alla volta di Sarajevo con il primo convoglio di tre furgoni con generi di prima necessità. Nel maggio del 1995, in occasione di uno di questi convogli, decide di rimanere a Sarajevo per essere più vicino ai poveri. Nei quattro anni e mezzo della sua permanenza a Sarajevo la sede dell'associazione divenne un punto d'incontro per bosniaci, italiani, gente di ogni nazionalità, credo, ceto, militari e pacifisti e le forze ONU. Ma soprattutto centinaia sono state le riunioni dei gruppi di collaborazione, il “miracolo a Sarajevo” di don Renzo, uomini e donne, per lo più profughi da tutta la Bosnia, riuniti per risolvere comunitariamente i problemi della dura quotidianità del dopo-guerra in questa città. I funerali si svolgeranno il 4 maggio alle ore 10 nella parrocchia di Muggiò