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Como, dalle borse di riciclo alla stampa 3D: i detenuti si scoprono artigiani

I prodotti realizzati nel carcere del Bassone sono in vendita nei negozi della provincia

Il laboratorio di sartoria del carcere del Bassone

Como, 29 febbraio 2016 -  Borse, zaini, portaocchiali e portafogli, prodotti all’interno dei laboratori di sartoria e pelletteria del carcere Bassone di Como, ma anche oggettistica progettata e realizzata nell’innovativo laboratorio di stampa 3D, e ora in vendita in una serie di negozi del territorio. Una decina di esercizi commerciali a Como e provincia in questi giorni ha introdotto i prodotti della casa circondariale. È tutto realizzato a mano, da una decina di detenuti impiegati nella sartoria, a cui si aggiungono i quattro o cinque della progettazione in 3D. Le borse più pregiate sono in pelle, a cui si affianca una linea, che comprende anche i portafogli e portaocchiali, pensata per utilizzare i teli affissi sulla facciata di Villa Olmo in occasione delle ultime due grandi mostre. Un’altra gamma è realizzata utilizzando i sacchi di materiale plastico del caffè in grani, con loghi, immagini e colori molto caratteristici.

Si sono aggiunti anche i manifesti forniti dal Comune di Cernobbio, sempre nell’ottica del riciclo. Nel laboratorio stampanti vengono invece creati portamatite, portachiavi e altri oggetti. In entrambi i casi, chi lavora in questi laboratori, coordinati dalla cooperativa Impronte di libertà, ha imparato da zero ogni passaggio: utilizzo delle fustelle, taglio e cucitura per la sartoria, progettazione al computer e produzione con le due stampanti 3D. Al momento la rete dei punti vendita coinvolge l’associazione Azalai di via Aquileia a Cernobbio, il negozio Verde Sfuso di via Cavallotti a Como, e la Cooperativa Garabombo, nelle botteghe equo-solidali di Lurate Caccivio, Como, Cantù, Mariano Comense, Guanzate, Lomazzo e Lentate sul Seveso. In alcuni casi i prodotti sono già stati consegnati, in altri saranno pronti per inizio marzo.

Riuscire a creare una rete di vendita esterna è un passaggio fondamentale. Innanzitutto per dare una dimensione commerciale, e quindi di lavoro autentico, al percorso formativo che affrontano i detenuti, il cui obbiettivo è spesso quello di crearsi un’opportunità professionale da portare avanti anche a pena espiata. Inoltre il contatto con la clientela può rivelarsi utile per affinare ciò che viene prodotto, capire quali sono i gusti e lavorare in modo sempre più mirato a ottenere uno spazio di mercato.