ROBERTO CANALI
Cronaca

Como, lungolago chiuso al traffico: il Comune spinge sul progetto

Presentato uno studio con cinque scenari: dal transito a una sola corsia di marcia fino alla chiusura totale

Il Comune valuta la possibilità di togliere le auto

Como, 4 novembre 2015 - Stai a vedere che le auto se ne andranno dal lungolago prima delle gru. È l’ipotesi, tutt’altro che futuribile, contenuta in uno studio presentato ieri a Palazzo Cernezzi: 23mila euro spesi per studiare i flussi di traffico in centro e valutare se è possibile allargare la zona a traffico limitato ricomprendendo anche la passeggiata che da via Cavallotti arriva alla stazione di Como Lago. Le possibilità ci sono eccome, a patto di rivedere il traffico in convalle e rendere a doppio senso di marcia ampie porzioni di direttrici come via Cavallotti e viale Varese. Un vecchio sogno, per la verità, si molte tra le amministrazioni cittadine che si sono succedute nel corso degli ultimi trent’anni, da tutti rimandato alla fine dei lavori di riqualificazione sul lungolago.

E proprio qui sta la rivoluzione del sindaco Lucini, che invece le auto via da piazza Cavour vorrebbe portarle anche prima, a cantiere delle paratie ancora aperto, anzi apertissimo considerato l’alt imposto dall’Anticorruzione. «Nessuna decisione è stata presa – spiega l’assessore alla Viabilità, Daniela Gerosa – ma è giusto porsi questo interrogativo. Questo studio ci consente di acquisire degli elementi concreti per comprendere i pro e i contro rispetto a una chiusura, totale o parziale, del lungolago alle auto». Allo studio cinque scenari, che vanno dalla riduzione del transito delle auto a una sola corsia di marcia, con limite di 30 chilometri orari e semafori per l’attraversamento pedonale, fino alla chiusura totale dell’area. Nel primo caso i costi sarebbero relativamente contenuti: poco più di centomila euro, con il beneficio di ridurre di un quarto le auto in transito. Conseguenza lapalissiana visto che gli automobilisti dovrebbero incolonnarsi su un’unica corsia, procedendo a non oltre trenta chilometri orari per consentire l’attraversamento dei pedoni.

«Con l’attraversamento regolamentato dai semafori in realtà il traffico sarebbe più fluido rispetto a ora – sottolinea Daniela Gerosa – e si otterrebbe una corsia dedicata alle biciclette, come accade nelle principali città europee». Decisamente più costosa l’ipotesi di interdire completamente il passaggio delle auto.  In questo caso infatti il conto lieviterebbe a oltre due milioni di euro, indispensabili per realizzare alcune rotatorie doppie in piazza del Popolo, via Grandi e via Cavallotti. Un dibattito da estendere, secondo l’opinione di Palazzo Cernezzi, non solo ai comaschi ma anche agli amministratori dei Comuni vicini, quelli della sponda di Torno in particolare che dovrebbero modificare radicalmente le loro abitudini. «Ci prepariamo a lavorare sul nuovo piano del traffico e la questione del lungolago è essenziale», conclude l’assessore alla Viabilità.