PAOLA PIOPPI
Cronaca

Certificati di malattia falsi, medico sospeso si difende: “Ho sbagliato, c’era il Covid”

Como, a beneficiarne un’insegnante esentata dal lavoro senza restrizioni. Altri due casi al vaglio degli inquirenti, "era un periodo particolare"

Nominata docente di una scuola comasca in pieno periodo Covid la prof con i certificati è riuscita a restare assente per l’intero anno

Nominata docente di una scuola comasca in pieno periodo Covid la prof con i certificati è riuscita a restare assente per l’intero anno

Como, 1 agosto 2023 –  “Ho fatto quel certificato perché eravamo nel periodo Covid, la gente moriva ovunque e per aiutarla ho fatto questo. Mi rendo conto di aver sbagliato".

Così Pasquale Fausto Pulitanò, medico di base di 69 anni di Bianco, in Calabria, ha ammesso la compilazione dei certificati che da settembre 2020 a giugno 2021, hanno consentito a una sua paziente, nominata docente di una scuola comasca, di assentarsi dal lavoro per l’intero anno scolastico. Affetta da "tiroidite di Hashimoto", una patologia cronica, curabile e non invalidante, e che non pregiudica nessun tipo di attività lavorativa, aveva invece ottenuto una certificazione che attestava la presenza di una patologia grave e la necessità di una terapia salvavita.

"Sapevo che la signora poteva lavorare pur avendo quella patologia, e che non dovevo indicare la terapia salvavita", ha detto il medico al giudice durante l’interrogatorio in seguito all’emissione della misura interdittiva che lo sospende dall’esercizio della professione per dodici mesi. Aggiungendo inoltre di averlo fatto per altre due persone, altri due casi per i quali sempre a Como, sono aperti altrettanti fascicoli.

"Era un periodo particolare – ha detto Pulitanò – mi rendo conto di aver sbagliato al cento per cento, ma faccio il medico da 41 anni, sono una persona per bene. Ho sbagliato a causa del periodo particolare in cui eravamo".

Ma quei certificati, man mano ripetuti a distanza di un mese e fino al termine dell’anno scolastico, per rinnovare lo stato di impossibilità ad affrontare l’insegnamento, a differenza delle normali certificazioni di malattia, consentivano alla donna di essere giustificata nelle assenze, non essere soggetta a visite fiscali di controllo, e di percepire l’intera retribuzione e l’integrale versamento dei contributi.

Gli accertamenti sono stati svolti dalla Guardia di finanza di Reggio Calabria, su delega del sostituto procuratore di Como Antonia Pavan, che ha chiesto la misura cautelare, valida fino a quando, tra pochi mesi, il medico andrà in pensione. Le ipotesi di reato formulate per le quali Pulitanò è attualmente indagato sono di violazione del testo unico sul pubblico impiego in relazione a false attestazioni, truffa ai danni dell’ente pubblico, e falso. Le stesse accuse riguardano in concorso l’insegnate che ha beneficiato di tale condizione, la cui posizione al momento è al vaglio.