
Presidio davanti alla Bolton Food
Cermenate (Como), 8 gennaio 2021 - Acque agitate alla Bolton Food di Cermenate dove 64 lavoratori del reparto confezionamento e magazzino entro poche settimane rischiano di doversi trasferire a Vignate, in provincia di Milano, costretti a percorrere più di 100 chilometri ogni giorno pur di non perdere la loro occupazione. "Più della metà del personale rifiuterà il trasferimento per motivi logistici e di conciliazione dei tempi di vita e lavoro. Stiamo parlando di persone che hanno sempre risposto prontamente a quanto veniva loro richiesto, garantendo il regolare funzionamento della filiera alimentare anche durante la pandemia", spiega Giovanni Riccardi, segretario provinciale Filt Cgil Como.
« Non si sono mai fermate, dimostrando, nonostante le umane paure di fronte alla situazione sanitaria incerta, un enorme senso di responsabilità nei confronti della collettività. Negli anni passati hanno già dovuto affrontare diversi cambi di appalto con un continuo susseguirsi di cooperative e conseguenti disagi e vertenze sindacali. Attualmente sono dipendenti della cooperativa Delfinia, subentrata il 20 ottobre 2014, in virtù dell’acquisizione dell’appalto da parte del consorzio Ucsa". Adesso però la cooperativa ha deciso di delocalizzare il comparto confezionamento e magazzino a Vignate, a circa 55 chilometri da Cermenate dove si trova ora, una distanza troppo grande per riuscire a conciliare lavoro ed esigenze familiari, a maggior ragione perché l’80% dei 64 dipendenti che rischiano il trasferimento è costituito da lavoratrici.
«La cooperativa Delfinia deve mettersi in regola anche rispetto alle retribuzioni dovute – conclude Riccardi - Nel periodo compreso fra ottobre 2014 e dicembre 2018, abbiamo rilevato che la cooperativa, in via sistematica e non occasionale, ha sottostimato gli scatti di anzianità maturati da ciascun lavoratore, parte integrante della retribuzione lorda e punto di riferimento per la maturazione di tredicesima, quattordicesima, ferie e permessi, TFR, malattia, infortunio. Per gli arretrati siamo finiti in tribunale. Ulteriori mancanze nei confronti personale sono state riscontrate in merito al corretto versamento contributivo per il periodo dal 2014 al 2020: solo dopo lo sciopero di novembre è stato raggiunto un accordo per sanare le mancanze". I lavoratori chiedono di essere ascoltati da Bolton. Se ciò non avverrà entro l’11 gennaio, non si escludono forme di protesta.