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C’è il progetto per far tornare i pesci nel lago

L'Italia e la Svizzera si uniscono per un piano di ripopolamento ittico nel lago Ceresio, con accordo quinquennale per la conservazione delle specie e la gestione sostenibile delle acque.

C’è il progetto per far tornare i pesci nel lago

Conferma la sua vocazione di lago green il Ceresio, al centro di un piano di ripopolamento ittico che ha messo d’accordo l’Italia e la Svizzera che si dividono le due sponde del bacino di confine. Artefici dell’impresa Maurizio Tumbiolo, direttore dell’Autorità di bacino del Ceresio e i laghi di Piano e Ghirla, e Marco Zacchera, commissario italiano per la Convenzione Italo-Svizzera sulla pesca. L’intesa avrà una durata di cinque anni, fino al 31 dicembre 2028, e prevede un accordo volto a favorire la riproduzione naturale e la conservazione delle specie ittiche nonché per le ordinarie operazioni

di pulizia e dragaggio di darsene e porticcioli, oltre alla posa di boe e pontili galleggianti sul lago Ceresio.

"L’accordo rappresenta una compensazione ambientale per le ordinarie operazioni di pulizia e dragaggio di darsene e porticcioli, nonché per la posa di boe e pontili galleggianti sul lago Ceresio. - spiega il direttore dell’Autorità di bacino lacuale del Ceresio, Maurizio Tumbiolo - È importante sottolineare che tale operazione ha un duplice aspetto: il ripopolamento delle specie ittiche nel Ceresio e la gestione ordinata e sicura della costa. La Convenzione Italo-Svizzera per la pesca, richiamata in questo accordo, è stata istituita per garantire la tutela e la gestione ottimale del patrimonio ittico delle acque italo-svizzere, contribuendo alla difesa e al miglioramento del’ambiente acquatico, favorendo lo sviluppo delle categorie operanti nel settore della pesca professionale e consentendo un equilibrato sviluppo delle attività di pesca sportiva. Le norme in materia sono chiare: è vietato estirpare o rimuovere la vegetazione acquatica, salvo l’uso di attrezzi di pesca consentiti e interventi volti a mantenere la navigabilità e la balneazione".

Roberto Canali