Cavargna, viaggio nel Comune più povero d’Italia: "Il nostro bilancio fa piangere ma qui nessuno soffre la fame"

A due passi da casa Clooney, il borgo lariano si conferma il paese con il reddito medio più basso. “Colpa“ dei frontalieri sconosciuti (legalmente) al Fisco. Il sindaco: "Impossibile offrire servizi"

Il paese di Cavargna e, nel tondo, il sindaco Ermanno Rumi

Il paese di Cavargna e, nel tondo, il sindaco Ermanno Rumi

“Essere il paese più povero d’Italia alla fine serve a qualcosa: quando devo fare qualche contratto per conto del Comune, riesco a spuntare offerte migliori. Gli dico che siamo i più poveri d’Italia, rimangono sempre tutti un po’ spiazzati e poi ci vengono incontro". Ermanno Rumi, sindaco di Cavargna – paese di nemmeno 180 abitanti a mille metri di altitudine a ridosso del confine con la Svizzera – commenta con ironia la classifica dei redditi medi dichiarati al Fisco, che colloca il suo Comune all’ultimo posto in Italia con 7.402 euro: "Anche quest’anno abbiamo vinto il primo premio – dice – siamo stati bravi". A determinare questo risultato, sono i lavoratori frontalieri, che producono reddito all’estero e non lo dichiarano in Italia (come prevede la legge, almeno per chi lavora in Svizzera da prima della scorsa estate) e abbassano così la media del territorio in cui vivono.

“A quanto ammonta il bilancio di Cavargna? Diciamo che mi viene da piangere" afferma ironico, ma poi si mostra subito pragmatico. "Stiamo cercando di fare piccole cose necessarie, e di puntare sul turismo, perché per chi ama la montagna, questo è un bel posto. L’aria è buona, c’è tranquillità. Stanno iniziando ad aprire qualche b&b e si vedono alcuni turisti stranieri. Abbiamo una colonia, ex caserma della finanza donata al Comune, che ha 50 posti letto e funziona abbastanza bene". La sofferenza della gestione amministrativa è evidente, mandata avanti con un’impiegata, uno stradino e un tecnico per quattro ore la settimana, oltre a sindaco, vice e un assessore. Aliquote ai minimi, "tanto non cambierebbe molto", un servizio scuolabus in collaborazione con San Bartolomeo per portare i 15 ragazzi del paese accanto: "Noi mettiamo l’autista, il Claudio". Una pizzeria che apre nel fine settimana e un rifugio a quota 1.600 metri.

Servizi minimi in costante difficoltà: "Avremmo bisogno di migliorare la viabilità e le strade – prosegue Rumi – di poter assumere un vigile e aumentare la presenza del tecnico, di intervenire sulla manutenzione degli edifici". Ma la costante ricerca di bandi e donazioni, qualche risultato lo mostra. Sull’efficientamento energetico, per esempio, o sul miglioramento dei servizi essenziali. "Abbiamo ricevuto in donazione un edificio accanto al Municipio – dice – che ora stiamo ristrutturando con un bando regionale, per poter ricavare un piccolo negozio di prossimità e un bar, che daremo in gestione. Si chiamerà Casa di Rosa, come la persona che ce lo ha regalato". Il problema più grosso rimane lo spopolamento: le persone si trasferiscono nei paesi dei dintorni, dove trovano qualche servizio in più e a portata di mano, come le scuole. "A Cavargna il compito del sindaco è cercare: bandi, finanziamenti, donazioni. Un po’ alla volta stiamo portando avanti miglioramenti, ma è chiaro che andiamo più a rilento. È uno stillicidio, soffriamo molto dal punto di vista economico e delle possibilità di fare investimenti. Ma non ci sentiamo poveri: cerchiamo di fare il più possibile con quello che abbiamo".