
Altri arrivi in provincia
Cavallasca (Como), 22 febbraio 2015 - Già facevano discutere quando erano alloggiati negli stanzoni dei dormitori e dei centri di accoglienza, figurarsi quando a loro disposizione viene messa una candida villetta di tre piani con giardino. Un arrivo, quello di una ventina di profughi provenienti da Lampedusa, che ha scatenato un vero e proprio putiferio in paese dove, secondo la minoranza di centrodestra, nessuno sapeva nulla. «Dei 500 profughi provenienti dalla Nigeria via Libia e destinati nella nostra Regione ben 35 sono stati smistati alla Prefettura di Como e 20 sono alla fine giunti a Cavallasca – spiega il capogruppo di Forza Cavallasca, Vittorio Belluso - e alloggiati in una villa di via Fontanina, in pieno centro paese. Né io nè l’altro capogruppo di minoranza siamo stati informati del loro arrivo dal sindaco, che dice di non essere stato avvertito dalla Prefettura. Poco importa quale sia il nome dell’associazione o cooperativa che gestisce l’emergenza dei profughi giunti a Cavallasca, la cosa grave è che nessuno ha avvisato gli abitanti di Cavallasca. La minaccia di invasione da noi è diventata una realtà».
Altri profughi sono stati sistemati a San Fermo della Battaglia, sempre in una villetta a disposizione di un’associazione di volontariato e i rimanenti a Rodero, in attesa dei nuovi arrivi in programma nei prossimi giorni. «Le accuse della minoranza sono ingiustificate - si difende il sindaco, Fausto Ronchetti - Lo stabile in questione è stato affittato dalla cooperativa “Intesa Sociale A.R.L. “ di Como, un ente regolarmente accreditato presso la Prefettura di Como per l’accoglienza e la gestione dei profughi assegnati dal Ministero dell’Interno alla diverse province. Da parte nostra ci siamo immediatamente interessati ottenendo rassicurazioni in merito alla corretta gestione delle procedure di accoglienza, coordinazione e mantenimento di queste persone. Nel rispetto dei reciproci ruoli e mantenendo saldi i principi di solidarietà e accoglienza, propri di ogni società civile, ci riserviamo di tenere monitorata la situazione, mantenendo vivo e costante il contatto con la Prefettura e i responsabili della cooperativa». Impossibile anche volendo per l’amministrazione opporsi all’arrivo dei profughi.
«È un po’ come se un privato che deve affittare un appartamento chiedesse al sindaco il gradimento sui propri inquilini – conclude Ronchetti – È logico che vigileremo, ma sono sicuro che Cavallasca sarà accogliere queste persone ed è pronta a coinvolgerle, se dimostreranno di avere voglia di fare, in piccoli interventi di manutenzione in paese». Ro.Can.