Cassa funebre fra i rifiuti. L’autore finisce nei guai. I resti erano stati trovati in una scarpata a Pellio

Un uomo di 30 anni è accusato di abbandono di rifiuti speciali, tra cui parti di una cassa funebre, lapide e pezzi con generalità di una persona deceduta negli anni '60. È stato rinvenuto a Pellio e messo sotto sequestro dai carabinieri.

A dicembre scorso, alcune parti di una cassa funebre, assieme alla lapide e a pezzi che ancora riportavano le generalità di chi aveva occupato quella tomba, erano stati trovati lungo una scarpata a Pellio, in un luogo già noto per abbandono di rifiuti. Ma questo caso era diverso. Si trattava infatti di materiali destinati a un conferimento speciale, che rendevano ancora più grave il loro abbandono. Le indagini avevano consentito di risalire a chi era stato incaricato di quello smaltimento di materiali provenienti dal cimitero. Si trattava di un socio di una società di manutenzione del verde. A carico dell’uomo, 30 anni, è ora stata chiesta l’emissione di un decreto penale con l’accusa di abbandono di rifiuti, e in particolare rifiuti speciali. È inoltre accusato di aver trasportato tali materiali senza idonea autorizzazione, riservata ai gestori ambientali. La tomba apparteneva a una persona deceduta negli anni Sessanta, e cui resti erano stati riesumati e destinati all’ossario. Il tutto recuperato e messo sotto sequestro dai carabinieri di Alta Valle Intelvi. Pa.Pi.